Garante per la privacy: flop di Lombardi, vince Taffuri.
11-03-2025 18:55 - Cronaca

CALVI RISORTA (Cristiano Mattei). Vito Taffuri, il valoroso leader dell'opposizione consiliare di Calvi Risorta, ha vinto davanti al Garante per la privacy dove era stato trascinato dall'ex sindaco Lombardi.
Con la richiesta di archiviazione l'Autority guidata dal Prof. Pasquale Stanzione ha certificato la piena legittimità dell'operato del consigliere comunale. La vicenda ha origine da una felice intuizione di Vito Taffuri che, in un pubblico manifesto, informava la cittadinanza di come il sindaco fosse sotto inchiesta della magistratura. La notizia non era nota e ancora la Procura della Repubblica non aveva emesso i provvedimenti restrittivi poi sfociati nella nota inchiesta che ha avuto come epicentro l'ufficio tecnico. Per tutta risposta Lombardi deferiva davanti al Garante per la protezione dei dati personali il suo rivale politico. Taffuri scopriva così di essere stato denunciato per la diffusione della notizia dell'indagine in corso e non per l'infondatezza dell'informazione comunicata alla cittadinanza. Compreso di aver colto nel segno, il consigliere accelerava la battaglia di opposizione, aumentando il numero delle segnalazioni e degli esposti, sino ad arrivare allo scioglimento dell'ente caleno per accertate infiltrazioni camorristiche.
Nel provvedimento (che può essere scaricato qui) si legge che con i reclami del 23, 24,25 febbraio, 14 marzo, 3, 12,17 e 26 aprile 2023 Lombardi prospettava un illecito trattamento dei dati personali da parte del consigliere comunale di Calvi Risorta, Vito Taffuri, in relazione all'acquisizione e successiva diffusione di dati relativi a presunte vicende giudiziarie coinvolgenti la sua persona, inerenti all'attività politico-amministrativa.
I contenuti oggetto di doglianza – spiega il Garante – rappresentano esternazioni del sig. Taffuri le quali, per le caratteristiche espressamente dichiarate dal medesimo, rientrano nell'ambito di opinioni/manifestazioni del pensiero di quest'ultimo, nel contesto di una contrapposizione dialettica tra opposti esponenti dell'area politico-amministrativa all'interno del Comune. Come si legge, infatti, nel riscontro fornito dal reclamato - tramite il suo legale - le informazioni pubblicate sono il frutto di «un facile ragionamento induttivo che non ha visto alcuna particolare fonte di acquisizione della notizia rispetto ai provvedimenti noti, perché pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, relativi al vicino Comune di Sparanise» («cfr. nota dell'Avv. Piccolo del17.08.23).
Il leader dell'opposizione calena, difeso dallo sparanisano avv. Salvatore Piccolo, aveva infatti chiarito di non aver appreso la notizia dell'indagine a carico di Lombardi da informatori o altre ipotesi, ma da un semplice ragionamento induttivo.
In ogni caso, accogliendo la tesi di Taffuri e del suo avvocato, nel provvedimento si legge che i trattamenti di dati personali effettuati per finalità giornalistiche e di libera manifestazione del pensiero, (art. 85 del Regolamento (UE) 2016/679, art. 136 e ss. del Codice in materia di protezione dei dati personali e allegate Regole deontologiche) sono soggetti all'applicazione di una disciplina particolare che non preclude la diffusione di dati personali relativi a procedimenti penali, purché nel rispetto del principio di essenzialità dell'informazione riguardo a fatti di interesse pubblico (art.- 137 del Codice cit.; sul punto cfr. ex pluribus, i provvedimenti del Garante n. 618 e 620 del 21 dicembre 2023, doc. web n. 9984512 e n. n. 9985641, n. 505 del 26 ottobre 2023, doc. web n. 9954906, n. 132 del 13 aprile 2023 n. 14 del 15 gennaio 2020 doc. web n. 9284648, n. 38 del 7 febbraio 2019, doc. web doc. web n. 9101651 ma anche Privacy e giornalismo. Alcuni chiarimenti in risposta a quesiti dell'Ordine dei giornalisti – 6 maggio 2004, doc. web. n. 1007634; per la giurisprudenza si veda, ex pluribus, Cass., Sez. 3, 26/09/2018, n. 22792; Cassazione civile sez. I - 19/05/2020, n. 9147). Principi pienamente rispettati da Vito Taffuri.
Riproduzione riservata citare sempre la fonte.
Con la richiesta di archiviazione l'Autority guidata dal Prof. Pasquale Stanzione ha certificato la piena legittimità dell'operato del consigliere comunale. La vicenda ha origine da una felice intuizione di Vito Taffuri che, in un pubblico manifesto, informava la cittadinanza di come il sindaco fosse sotto inchiesta della magistratura. La notizia non era nota e ancora la Procura della Repubblica non aveva emesso i provvedimenti restrittivi poi sfociati nella nota inchiesta che ha avuto come epicentro l'ufficio tecnico. Per tutta risposta Lombardi deferiva davanti al Garante per la protezione dei dati personali il suo rivale politico. Taffuri scopriva così di essere stato denunciato per la diffusione della notizia dell'indagine in corso e non per l'infondatezza dell'informazione comunicata alla cittadinanza. Compreso di aver colto nel segno, il consigliere accelerava la battaglia di opposizione, aumentando il numero delle segnalazioni e degli esposti, sino ad arrivare allo scioglimento dell'ente caleno per accertate infiltrazioni camorristiche.
Nel provvedimento (che può essere scaricato qui) si legge che con i reclami del 23, 24,25 febbraio, 14 marzo, 3, 12,17 e 26 aprile 2023 Lombardi prospettava un illecito trattamento dei dati personali da parte del consigliere comunale di Calvi Risorta, Vito Taffuri, in relazione all'acquisizione e successiva diffusione di dati relativi a presunte vicende giudiziarie coinvolgenti la sua persona, inerenti all'attività politico-amministrativa.
I contenuti oggetto di doglianza – spiega il Garante – rappresentano esternazioni del sig. Taffuri le quali, per le caratteristiche espressamente dichiarate dal medesimo, rientrano nell'ambito di opinioni/manifestazioni del pensiero di quest'ultimo, nel contesto di una contrapposizione dialettica tra opposti esponenti dell'area politico-amministrativa all'interno del Comune. Come si legge, infatti, nel riscontro fornito dal reclamato - tramite il suo legale - le informazioni pubblicate sono il frutto di «un facile ragionamento induttivo che non ha visto alcuna particolare fonte di acquisizione della notizia rispetto ai provvedimenti noti, perché pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, relativi al vicino Comune di Sparanise» («cfr. nota dell'Avv. Piccolo del17.08.23).
Il leader dell'opposizione calena, difeso dallo sparanisano avv. Salvatore Piccolo, aveva infatti chiarito di non aver appreso la notizia dell'indagine a carico di Lombardi da informatori o altre ipotesi, ma da un semplice ragionamento induttivo.
In ogni caso, accogliendo la tesi di Taffuri e del suo avvocato, nel provvedimento si legge che i trattamenti di dati personali effettuati per finalità giornalistiche e di libera manifestazione del pensiero, (art. 85 del Regolamento (UE) 2016/679, art. 136 e ss. del Codice in materia di protezione dei dati personali e allegate Regole deontologiche) sono soggetti all'applicazione di una disciplina particolare che non preclude la diffusione di dati personali relativi a procedimenti penali, purché nel rispetto del principio di essenzialità dell'informazione riguardo a fatti di interesse pubblico (art.- 137 del Codice cit.; sul punto cfr. ex pluribus, i provvedimenti del Garante n. 618 e 620 del 21 dicembre 2023, doc. web n. 9984512 e n. n. 9985641, n. 505 del 26 ottobre 2023, doc. web n. 9954906, n. 132 del 13 aprile 2023 n. 14 del 15 gennaio 2020 doc. web n. 9284648, n. 38 del 7 febbraio 2019, doc. web doc. web n. 9101651 ma anche Privacy e giornalismo. Alcuni chiarimenti in risposta a quesiti dell'Ordine dei giornalisti – 6 maggio 2004, doc. web. n. 1007634; per la giurisprudenza si veda, ex pluribus, Cass., Sez. 3, 26/09/2018, n. 22792; Cassazione civile sez. I - 19/05/2020, n. 9147). Principi pienamente rispettati da Vito Taffuri.
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