Finisce un anno di crisi economica. Dal nuovo anno attendiamo segnali di inversione di tendenza.
31-12-2014 20:08 - Cronaca
L´anno appena concluso è stato certamente difficile. Tutti gli indicatori economici segnalano l´assoluta profonda crisi economica nella quale si trova l´Italia. Una crisi che nelle zone con ulteriori problemi come, ad esempio, la nostra amata Terra di Lavoro è amplificata.
Da noi l´ulteriore problema è rappresentato ,com´è noto, dalla diffusa presenza della criminalità organizzata denominata nella vulgata quotidiana con il nome di camorra. Un criminalità organizzata che conta non solo sui killer che armi in pugno ammazzano le persone, ma anche su inspospettabili soggetti spesso detentori di ingenti capitali , frutto del crimine organizzato, da riciclare nell´economia pulita. L´effetto che si verifica è che le poche attività economiche ancora in essere devono fare i conti oltre che con la crisi economica nazionale con l´economia della camorra che usa capitali imponenti e regole criminali nella gestione dei mercati economici, dalla concorrenza alla gestione della clientela. Anche nel settore della pubblica amministrazione , negli enti locali, la presenza criminale si avverte sopratutto in alcuni settori , come ad esempio quello dei rifiuti, ed anche nel corso dell´anno appena passato si sono verificati arresti di amministratori locali.
Certo , a ben guardare, poca roba rispetto all´imponenza della struttura criminale che palesemente opera nel settore dei rifiuti. La crisi economica con le accennate amplificazioni non è solo verificabile nei numeri critici diffusi dalle istutizioni e dalla stampa, ma è verificabile materialmente nei nostri paesi con il grande aumento dei poveri, del disagio sociale, della forte depressione che si percepisce parlando in giro con la gente.
Non sappiamo se il prossimo anno sarà migliore sotto il profilo economico di quello appenna passato, neppure è possibile affermare che si è toccato il fondo. La crisi dura da talmente tanti anni che immaginare una soluzione è impensabile, magari si può augurare un´inversione di tendenza semmai anche minima:potrebbe essere un buon segnale.
Alla crisi economica da molti anni si accompagna una crisi di sistema che in altre parole è una crisi generalizzata della politica. Diverse sono state le ricette magiche che annunciavano in tempi rapidi una nuova politica, ma il risultato è stato addirittura peggiore. Se si guarda al passato ci si rende conto che la vecchia politica era più autorevole, seppure non immune da vizi e difetti, ed era maggiormente capace di proporre idee e soluzioni positive.
Nel tentativo di cambiare, come se cambiare significasse autamaticamente migliorare, l´elettore medio ha ormai sperimentato ogni cosa, da ultimo anche la cd. antipolitica che solo qualche mese fa raccoglieva consensi importanti. Anche l´antipolitica professionale oggi, in effetti, registra una robusta e repentina perdita di consenso con il conseguente ritorno di movimenti politici localistici che fanno della paura del futuro l´elemento capace di unire l´elettore medio con semplici schemi pseudopolitici. Talmente semplici che spesso sono slogan di due parole : no euro, no immigrati, no tasse. Semplice, ma politicamente è il vuoto assoluto. Non che gli altri dimostrino qualcosa in un generale contesto di sfiducia crescente tra l´elettore o presunto tale (considerando il sistema elettorale in vigore) ed il politico.
Appare certo che l´anno prossimo ci sarà la nuova elezione del Presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano, il primo nella storia della Repubblica ad avere occupato il Quirianale oltre il settennato, certamente rassegnerà le dimissioni a breve. Probabilmente la breve durata del mandato è stata elemento concordato tra i vari partiti (certamente tra il principale partito di maggioranza e quello di opposizione) e tra questi ed il beneficiario dell´accordo quando nel 2013 le forze politiche andarono in stallo non riuscendo a trovare un nome capace di raccogliere il necessario consenso. In effetti dopo la rielezione non si sono segnalati interventi del Presidente della Repubblica in alcuna materia, eppure come si è detto il paese aveva ed ha grande bisogno di essere ben amministrato in ogni settore e non solo nell´economia.
Anche le prossime elezioni del Presidente della Repubblica saranno complicate, ma noi crediamo che il prossimo Presidente della Repubblica italiana corrisponde al nome di Giuliano Amato. Non è il momento di spiegare le ragioni in questo scritto, ma siamo certi di questa soluzione. Speriamo sopratutto che sia un grande Presidente della Repubblica che sappia utilizzare tutta l´autorevolezza della carica per incoraggiare le necessarie riforme di ammodernamento del nostro paese. Senza tali importanti ed indifferibili riforme il paese non riuscirà a ritrovare la via dello sviluppo abbandonando la crisi.
Naturalmente a livello locale le cose , come dicevamo, vanno anche peggio. La politica locale è piena di piccoli personaggi che tentano di trovare una realizzazione personale nella politica con la conseguenza del dilagare della corruzione che dalla politica si allarga alla pubblica amministrazione. Oggi è possibile affermare che la corruzione ha raggiunto livelli record, non ci sono riferimenti rispetto al passato. Attenzione, ripetiamo, non si tratta solo di corruzione che riguarda la classe politica, sopratutto locale, ma la corruzione è presente nell´intera pubblica amministrazione e tocca ogni settore della macchina amministrativa ad ogni livello.
L´unico segnale positivo registrato lo scorso anno è rappresentato dai successi ottenuti nella lotta alla criminalità organizzata sopratutto ai clan attivi nella provincia dei casalesi. Il capo dell´organizzazione si è ufficialmente pentito. Nel nuovo anno tutti si aspettano di vedere i frutti del pentimento sopratutto assicurando alla giustizia coloro che hanno reso possibile l´assoluto dominio della camorra nell´economia della zona, negli appalti pubblici, nel controllo delle istituzioni locali.
Con questi pensieri auguriamo a chi legge un buon 2015, nella certezza che la fortuna aiuta gli audaci e che di fronte al coraggio ed alla forza dei buoni propositi arriverà anche la buona sorte.
Da noi l´ulteriore problema è rappresentato ,com´è noto, dalla diffusa presenza della criminalità organizzata denominata nella vulgata quotidiana con il nome di camorra. Un criminalità organizzata che conta non solo sui killer che armi in pugno ammazzano le persone, ma anche su inspospettabili soggetti spesso detentori di ingenti capitali , frutto del crimine organizzato, da riciclare nell´economia pulita. L´effetto che si verifica è che le poche attività economiche ancora in essere devono fare i conti oltre che con la crisi economica nazionale con l´economia della camorra che usa capitali imponenti e regole criminali nella gestione dei mercati economici, dalla concorrenza alla gestione della clientela. Anche nel settore della pubblica amministrazione , negli enti locali, la presenza criminale si avverte sopratutto in alcuni settori , come ad esempio quello dei rifiuti, ed anche nel corso dell´anno appena passato si sono verificati arresti di amministratori locali.
Certo , a ben guardare, poca roba rispetto all´imponenza della struttura criminale che palesemente opera nel settore dei rifiuti. La crisi economica con le accennate amplificazioni non è solo verificabile nei numeri critici diffusi dalle istutizioni e dalla stampa, ma è verificabile materialmente nei nostri paesi con il grande aumento dei poveri, del disagio sociale, della forte depressione che si percepisce parlando in giro con la gente.
Non sappiamo se il prossimo anno sarà migliore sotto il profilo economico di quello appenna passato, neppure è possibile affermare che si è toccato il fondo. La crisi dura da talmente tanti anni che immaginare una soluzione è impensabile, magari si può augurare un´inversione di tendenza semmai anche minima:potrebbe essere un buon segnale.
Alla crisi economica da molti anni si accompagna una crisi di sistema che in altre parole è una crisi generalizzata della politica. Diverse sono state le ricette magiche che annunciavano in tempi rapidi una nuova politica, ma il risultato è stato addirittura peggiore. Se si guarda al passato ci si rende conto che la vecchia politica era più autorevole, seppure non immune da vizi e difetti, ed era maggiormente capace di proporre idee e soluzioni positive.
Nel tentativo di cambiare, come se cambiare significasse autamaticamente migliorare, l´elettore medio ha ormai sperimentato ogni cosa, da ultimo anche la cd. antipolitica che solo qualche mese fa raccoglieva consensi importanti. Anche l´antipolitica professionale oggi, in effetti, registra una robusta e repentina perdita di consenso con il conseguente ritorno di movimenti politici localistici che fanno della paura del futuro l´elemento capace di unire l´elettore medio con semplici schemi pseudopolitici. Talmente semplici che spesso sono slogan di due parole : no euro, no immigrati, no tasse. Semplice, ma politicamente è il vuoto assoluto. Non che gli altri dimostrino qualcosa in un generale contesto di sfiducia crescente tra l´elettore o presunto tale (considerando il sistema elettorale in vigore) ed il politico.
Appare certo che l´anno prossimo ci sarà la nuova elezione del Presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano, il primo nella storia della Repubblica ad avere occupato il Quirianale oltre il settennato, certamente rassegnerà le dimissioni a breve. Probabilmente la breve durata del mandato è stata elemento concordato tra i vari partiti (certamente tra il principale partito di maggioranza e quello di opposizione) e tra questi ed il beneficiario dell´accordo quando nel 2013 le forze politiche andarono in stallo non riuscendo a trovare un nome capace di raccogliere il necessario consenso. In effetti dopo la rielezione non si sono segnalati interventi del Presidente della Repubblica in alcuna materia, eppure come si è detto il paese aveva ed ha grande bisogno di essere ben amministrato in ogni settore e non solo nell´economia.
Anche le prossime elezioni del Presidente della Repubblica saranno complicate, ma noi crediamo che il prossimo Presidente della Repubblica italiana corrisponde al nome di Giuliano Amato. Non è il momento di spiegare le ragioni in questo scritto, ma siamo certi di questa soluzione. Speriamo sopratutto che sia un grande Presidente della Repubblica che sappia utilizzare tutta l´autorevolezza della carica per incoraggiare le necessarie riforme di ammodernamento del nostro paese. Senza tali importanti ed indifferibili riforme il paese non riuscirà a ritrovare la via dello sviluppo abbandonando la crisi.
Naturalmente a livello locale le cose , come dicevamo, vanno anche peggio. La politica locale è piena di piccoli personaggi che tentano di trovare una realizzazione personale nella politica con la conseguenza del dilagare della corruzione che dalla politica si allarga alla pubblica amministrazione. Oggi è possibile affermare che la corruzione ha raggiunto livelli record, non ci sono riferimenti rispetto al passato. Attenzione, ripetiamo, non si tratta solo di corruzione che riguarda la classe politica, sopratutto locale, ma la corruzione è presente nell´intera pubblica amministrazione e tocca ogni settore della macchina amministrativa ad ogni livello.
L´unico segnale positivo registrato lo scorso anno è rappresentato dai successi ottenuti nella lotta alla criminalità organizzata sopratutto ai clan attivi nella provincia dei casalesi. Il capo dell´organizzazione si è ufficialmente pentito. Nel nuovo anno tutti si aspettano di vedere i frutti del pentimento sopratutto assicurando alla giustizia coloro che hanno reso possibile l´assoluto dominio della camorra nell´economia della zona, negli appalti pubblici, nel controllo delle istituzioni locali.
Con questi pensieri auguriamo a chi legge un buon 2015, nella certezza che la fortuna aiuta gli audaci e che di fronte al coraggio ed alla forza dei buoni propositi arriverà anche la buona sorte.