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In difesa di Don Gianfranco Roncone, parroco di Presenzano: e se fosse innocente?

28-12-2020 15:52 - Cronaca
Ha destato profonda amarezza la notizia dell'allontanamento dalla comunità di Presenzano e l'imposizione del divieto di esercizio del ministero pubblico di sacerdote comminato a don Gianfranco Roncone. Roncone è nativo di Sparanise dove è vissuto per tutta l'adolescenza ed era molto legato al suo paese di origine e per questo anche nel paese natale oltre a quello dove era parroco sono rimasti basiti dalla notizia. Clamorosa è anche la modalità di diffusione della notizia avvenuta mediante un comunicato stampa diffuso dagli uffici diocesani di Teano, per espressa volontà del Vescovo di Teano-Calvi mons. Giacomo Cirulli. Il comunicato parla di indagini penali in corso a carico del sacerdote. Non si hanno notizie di misure cautelari proposte dall'autorità giudiziaria competente, che pure poteva interdire l'esercizio del ministero sacerdotale per un tempo predeterminato. Il primo pensiero che corre per la mente in questi casi è quello principale : e se fosse innocente?. Il comunicato diocesano ed il conseguente allontanamento del sacerdote hanno già contribuito a creare un irreparabile danno alla figura del sacerdote creando malumore e malessere in tutti i fedeli che invece, avendolo conosciuto, credono nella sua innocenza. Anche chi scrive è, tra i molti, che credono nella assoluta innocenza di Don Gianfranco Roncone. Possibile mai che le istituzioni diocesane non abbiano avuto anche solo il dubbio che il reverendo fosse innocente? La storia giudiziaria italiana è piena di errori giudiziari e le statistiche più aggiornate certificano che la metà degli accusati risulta poi innocente per la stessa giustizia italiana. In questo caso tuttavia neppure può parlarsi di un errore giudiziario, perché l'Autorità Giudiziaria non ha neppure preso alcun tipo di provvedimento, neppure interdittivo, nei confronti del parroco di Presenzano originario di Sparanise. Intanto già la comunità di Presenzano sta manifestando affetto e fiducia verso il sacerdote Gianfranco Roncone e lo stesso sta avvenendo, seppure in maniera silenziosa, tra i fedeli ed in generale tra i cittadini di Sparanise. Dopo il comunicato della diocesi iniziano a circolare indiscrezioni relative alle denunce presentate contro il sacerdote e diversi parlano di falsità delle denunce o comunque di possibili strumentalizzazioni originate da moventi poco nobili delle accuse. Noi non siamo in grado di esprimere giudizi circa la vicenda giudiziaria e crediamo che la sede competente sia il Tribunale e l'unico organo competente ad esprimersi sulla fondatezza delle accuse è la magistratura e siamo certi che anche il sacerdote riponga grande fiducia nella magistratura. Certamente possiamo e dobbiamo criticare il provvedimento del Vescovo perché punisce un sacerdote senza neppure un minimo di processo: non è ancora certo se vi sarà un processo penale dell'Autorità Giudiziaria, ma neppure è stato esperito un procedimento ecclesiastico per verificare e soprattutto ascoltare la versione dei fatti dell'accusato. Potremmo facilmente usare argomenti demagogici come quello di ricordare che gli scandali sessuali hanno interessato i vertici delle gerarchie ecclesiastiche, come cardinali e vescovi, e molti sono rimasti impuniti. Non vogliamo invece alimentare una simile polemica perché crediamo nell'istituzione ecclesiastica e tuttavia almeno ci sia consentito di criticare fortemente le modalità di divulgazione della notizia. Un comunicato ufficiale con tanto di nome e cognome e parrocchia che precede la sanzione cautelare. Si poteva tranquillamente trasferire il sacerdote ad altro incarico tenendo riservata la questione in attesa dei necessari approfondimenti.

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