Al voto!
04-09-2021 13:09 - Cronaca
Ripresa autunnale nel segno delle elezioni. In Campania saranno chiamati alle urne circa un terzo della popolazione residente. Dei 550 comuni della regione circa 140 saranno interessati dal rinnovo del consiglio comunale e dall’elezione del sindaco. Napoli, Caserta, Salerno e Benevento, in pratica tutti i capoluoghi di provincia con l’esclusione di Avellino, oltre a numerosi comuni con numero di abitanti oltre i quindicimila. Alle 12 di oggi 4 settembre scadono i termini per la presentazione delle liste ed i cittadini saranno chiamati alle urne nelle giornate del 3 e 4 ottobre, con possibilità di ballottaggio, nei comuni con numero di abitanti superiore ai 15.000 , nei giorni del 17 e 18 ottobre. Nella provincia di Caserta dei 104 comuni giusto un terzo andranno alle urne, oltre al capoluogo Caserta, anche la città del foro Santa Maria Capua Vetere e Sessa Aurunca. Inoltre poco prima delle elezioni di ottobre, a fine mese, sono chiamati ad eleggere i propri rappresentanti anche gli avvocati del foro di Santa Maria Capua Vetere che hanno visto commissariato il proprio consiglio dell’ordine proprio in piena pandemia. Già l’anno scorso, in piena crisi pandemica, approfittando della finestra di scarsa diffusione del virus creatasi in estate, si tennero le elezioni per il rinnovo del consiglio regionale e l’elezione del presidente della regione, senza problemi di sorta in termini di tenuta delle disposizioni sanitarie. Quest’anno, con la forte diffusine dei vaccini, le cose dovrebbero essere, almeno sulla carta, anche migliori. La pandemia ha comunque dimostrato di avere esiti imprevedibili per cui nulla è scontato alla vigilia della campagna elettorale. L’aumento dell’utilizzo delle tecnologie informatiche durante i mesi delle chiusure ha di fatto radicalmente cambiato le tecniche della campagna elettorale. Il porta a porta, tradizionale metodo di ogni elezione, sembra essere sostituito dai contatti via social, messaggi, gruppi, forum online sono ormai il canale privilegiato per la diffusione dei messaggi politici spesso veicolati con ammiccanti video, seppure non mancano anche dirette fai da te, selfie, fotografie artigianali, aforismi. Proprio la maggiore propensione all’utilizzo degli strumenti informatici e la dimestichezza con i social network potrebbe essere fattore determinante per la riuscita elettorale. Il vero quesito in queste elezioni, le prime per competizioni amministrative di carattere prettamente locale, è verificare se tutti i messaggi elettorali possano essere veicolati attraverso la rete internet ed i social network e se davvero la realtà potrà essere superata dal virtuale. Ciascuno si costruisce la propria identità social come meglio crede, spesso anche assoldando esperti nell’uso di questi strumenti ormai a buon mercato, riuscendo a camuffare difetti, anche di comunicazione, che un pubblico comizio o anche un incontro elettorale dal vivo avrebbero inevitabilmente messo a fuoco. Senza trascurare quella empatia personale che solo un incontro dal vivo può generare. Scomparsi, o quasi, i manifesti elettorali che, un tempo, venivano affissi ovunque, spesso deturpando il decoro urbano, con l’unica eccezione dei grossi spazi 3 X 6, offerti a buon prezzo e controllati dalle grandi aziende della pubblicità. Resta da verificare la possibilità di effettuare comizi in piazza che almeno nei piccoli centri rappresentavano il punto principale della campagna elettorale . Nella piazza del paese si alternavano i vari candidati in competizione ed il pubblico apprezzava questo o quel comizio. Insieme al contenuto spesso si verificavano anche le doti oratorie del candidato che poteva fare la differenza.