Addio a Paolo Rossi, era l'immagine sorridente dell'Italia vincente degli anni '80
11-12-2020 00:01 - Cronaca
E' morto Paolo Rossi. Dopo Diego Maradona, va via un altro mito degli anni 80. L'eroe nazionale del Mundial 82. L'Italia non aveva mai vinto nulla, sul piano sportivo, ma anche sotto il profilo sociale maggiori erano le delusioni rispetto alle soddisfazioni. I precedenti anni 70 che pure avevano significato tanto sotto il profilo globale, in Italia si declinavano con termini come eversione, terrorismo, piombo, inflazione, disoccupazione, crisi petrolifera. Nel 1978, addirittura, il leader del principale partito di governo, la Democrazia Cristiana, fu rapito per quasi due mesi ed assassinato. Solo oggi intuiamo, senza ancora conoscere la verità, che probabilmente i mandanti vanno ricercati tra i servizi segreti di paesi stranieri. Il mondiale vittorioso con il Presidente Sandro Pertini, più amato di tutti, che si alzava in piedi ad esultare ed a festeggiare nello stadio di Madrid spinse un paese intero alla gioia nelle piazze e per le strade. Caroselli impazziti di automobili, bandiere tricolori dovunque. I ragazzini che urlavano per la vittoria ed i genitori che festeggiavano con loro. Avevo solo nove anni ed abitavo in una villetta che affacciava su delle palazzine popolari, al primo gol di Rossi mi precipitai sul balcone per correre e gridare a squarciagola, ma non riuscivo a sentire le mie urla che da quei grandi palazzoni di otto piani un unico boato durato almeno trenta secondi si alzava lungo tutta la zona. Allo stesso modo ho ancora un ricordo indelebile della partita giocata, in quel campionato, dalla nazionale italiana contro il Brasile. Era estate e la partita si giocava in un pomeriggio infrasettimanale di inizio luglio. Venne a casa mia mio cugino, che purtroppo è scomparso prematuramente, voleva andare in giro con la bicicletta, ma io lo convinsi a vedere con me la partita. Mio padre aveva da poco comprato uno dei primi televisori a colori, un enorme scatolone di ventotto pollici, che si chiamava appunto TV color, oltre ad essere a colori aveva anche il telecomando per cambiare i canali, sembrava un oggetto da fantascienza. La vittoria finale entusiasmò tutti e davvero quella vittoria fu l'inizio di anni felici e spensierati, non solo per l'età dell'adolescenza, ma perché la nazione aveva ritrovato una linfa vitale e risorse economiche insperate. Anni in cui tutti potevano permettersi di realizzare un proprio piccolo desiderio acquistando un bene di consumo fosse un automobile piuttosto che uno scooter. Fu così che l'Italia uscì finalmente dal buio e, soprattutto nel meridione, dalla miseria perché nel settentrione il boom economico, il miracolo, si verificò già negli anni sessanta. Al sud invece il benessere è arrivato negli anni 80. Anche la classe politica di riferimento in quegli anni parlava con accento meridionale ed in particolare campano: napoletano semmai con sfumature irpine. L'anno successivo il Napoli calcio acquistava Diego Armando Mardanona, ma questa è un'altra Storia (con l'iniziale maiuscola) che abbiamo cercato di riassumere qualche settimana fa. Paolo Rossi sportivamente vinse ancora qualche scudetto e qualche trofeo per la solita squadra di Torino, pure lui stesso non aveva genio nel ricordare la vittoria di uno dei tanti scudetti. Era il pablito mundial, il matador do Brasil, il suo sorriso rimase nel cuore degli italiani, anche perché sorrideva sempre in maniera benevola. Ebbe modo di partecipare a diverse trasmissioni televisive anche d'intrattenimento. Mai un commento eccessivo e sempre una parola di incoraggiamento per tutti. L'Italia vinse ancora un mondiale di calcio nel 2006, vi furono manifestazioni d'entusiasmo popolari, ma non fu la stessa cosa dell'82 e non solo perché il Presidente della Repubblica non era Pertini, ma un oscuro politico di mestiere. L'Italia del 2006 percepiva di essere in pieno declino comprendendo di essere marginale e che il futuro era forse anche peggiore di quel presente. L'Italia dell'82 invece aveva speranza e fiducia nelle proprie capacità e raggiunse successi in tanti campi, arrivò ad essere la quinta potenza industriale del mondo, superando la Gran Bretagna. Quegli anni belli ed impossibili da rivivere, oggi sono davvero un ricordo remoto e definitivamente archiviato come la morte, estremo segnale della fine, plasticamente annuncia portandosi via prima un mito sportivo proprio dei napoletani ed oggi uno specifico dell'Italia che vinse, per la prima volta, un qualcosa di importante. Il destino ha voluto accomunare nella morte Maradona e Paolo Rossi strappandoli alla vita proprio nell'anno più brutto vissuto dal mondo. Il buio della morte assomiglia per certi versi a quello della notte, con la differenza che la notte, per quanto cupa e profonda, prima o poi finisce per lasciare posto ad un nuovo giorno. Un giorno che aspettiamo con trepidazione sapendo che qualcuno, da qualche parte nei cieli, corre su di un campo di pallone per regalare sorrisi a quei ragazzini che cercavano di imitarli nelle strade di paese o su improvvisati campi di pallone.