Stalking, la vittima in aula sminuisce le accuse all'imprenditoreIl legale reitera l'istanza di scarcerazione: è ancora detenuto per l'assenza del braccialetto elettronico. Ultimora!! scarcerato l'imputato , aspetterà la disponibilità del braccialetto elettronico a casa.L'avv. Piccolo urgente regolamentare meglio la prassi quando manca il braccialetto.
24-10-2019 12:49 - Cronaca
il braccialetto elettronico, strumento previsto come alternativa alla detenzione carceraria
Francolise - (Attilio Nettuno) Le accuse escono pesantemente ridotte dall'esame della presunta vittima dello stalking. E' quanto accaduto oggi nel corso del processo a carico di V.N., imprenditore di Francolise, finito in carcere per gli atti persecutori nei confronti della ex compagna.
La donna, nel corso dell'udienza celebrata dinanzi al giudice D'Angelo del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha raccontato al magistrato anche di episodi di violenza "riducendo" il tutto ad uno schiaffo ed un episodio in cui l'imputato le avrebbe messo le mani al collo.
Il legale dell'imprenditore, l'avvocato Salvatore Piccolo, per dimostrare la sussistenza dello stalking ha fatto acquisire i tabulati telefonici che non mostrerebbero l'insistenza delle molestie, alla base del reato di stalking contestato.
Intanto l'avvocato Piccolo ha reiterato la richiesta di scarcerazione del suo assistito. Lo scorso 8 ottobre lo stesso giudice D'Angelo aveva disposto per lui gli arresti domiciliari ma per l'assenza del braccialetto elettronico l'imprenditore si trova ancora in cella. Il giudice potrebbe disporre gli arresti domiciliari in attesa della disponibilità del dispositivo dal Dap. La riserva verrà sciolta nei prossimi giorni.
Secondo l'accusa l'uomo avrebbe vessato la compagna di continuo, con condotte violente ed offensive, anche davanti ai figli minorenni della donna avuti da un precedente matrimonio. Inoltre, secondo quanto denunciato dopo la fine della loro relazione, la vittima, che si è costituita parte civile con l'avvocato Carmen Caldarelli, sarebbe stata offesa per avergli negato rapporti sessuali durante la gravidanza.
In un primo momento era stato colpito dal divieto di avvicinamento alla vittima ma dopo due episodi, denunciati dalla vittima, avvenuti a giugno, per lui si erano aperte le porte del carcere.
articolo pubblicato sulla testata giornalistica casertanews link in fondo
Aggiornamento dell'ultima ora..
Scarcerato l'imprenditore, aspetterà il braccialetto a casa. Il legale :" saggia decisione di un magistrato particolarmente attento", la materia va però regolamentata urgentemente.
Sparanise (Cristiano Mattei) All'esito dell'udienza di ieri ed a scioglimento della riserva sull'istanza del difensore presentata esattamente 5 giorni fa , proprio in questi minuti il Giudice del Tribunale di Santa Maria C.V., dr. Pasquale D'Angelo, ha accolto l'istanza del difensore disponendo l'immediata scarcerazione del 40 enne accusato di stalking contro la ex compagna e disponendo che l'imputato attenda al proprio domicilio , in regime di arresti domiciliari, la disponibilità dei dispositivi elettronici.
Il caso tuttavia pone di immediata attualità la problematica della carenza dei dispositivi elettronici di sorveglianza cd. "braccialetti elettronici" previsti dell'art.275 bis c.p.p.. Gli strumenti, che costano circa 100 euro al giorno, allo stato non sono disponibili nell'immediato ed inoltre in alcuni casi, per carenza di segnale telefonico, non sono applicabili per motivi tecnici.
In tutti questi casi l'interessato resta in carcere in attesa che si renda disponibile il braccialetto elettronico o che trovino soluzione le problematiche tecniche per l'applicazione del dispositivo.
Si tratta di una pratica poco idonea al rispetto dei diritti ed al limite della legalità, sopratutto se si considera che spesso si tratta di indagati o di imputati in attesa di giudizio per ipotesi di reato, come quella trattata nello specifico della vicenda di Francolise (si veda l'articolo di Casertanews all'inizio di pagina), che possono comportare, all'esito del giudizio, una condanna che non preveda la detenzione carceraria.
In effetti, va ricordato, che per effetto anche di pronunce della Corte Costituzionale ormai il limite per la detenzione in carcere è di 4 anni di condanna. Con la conseguenza che il condannato ad una pena inferiore a 4 anni, o anche il condannato che abbia già scontato parte della pena con un residuo da scontare inferiore a 4 anni, ha diritto da accedere alla detenzione domiciliare o anche ad altri benefici.
Sono problematiche, ha sottolineato l'Avv. Piccolo, che devono essere affrontate immediatamente dando un indirizzo di applicazione a favore del detenuto. Sembra corretto, infatti, prevedere in caso di mancanza dello strumento elettronico l'attesa della disponibilità direttamente presso il domicilio.
Nel caso di specie, ha evidenziato il legale sparanisano, solo la sensibilità e preparazione del magistrato ha consentito di conseguire il risultato della scarcerazione, per altro conseguita comunque all'esito dell'esame della persona offesa e quindi azzerando il rischio di inquinamento della prova a carico più pesante. Il legale ha ribadito la massima fiducia nella magistratura ed ha rivolto un pensiero a quanti sono ristretti in carcere in attesa del braccialetto elettronico nella speranza che il problema sia risolto a livello legislativo o anche di interpretazione normofilattica giurisprudenziale. Anche una sentenza della Suprema Corte, magari adita nel procedimento subcautelare, potrebbe risolvere definitivamente il problema.
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