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Sparanise prova ad uscire dall´emergenza rifiuti. Convocato il consiglio comunale.

20-07-2010 - Cronaca
Il consiglio comunale, convocato per il 20 luglio 2010, è chiamato ad approvare una importante proposta della maggioranza in relazione alla raccolta dei rifiuti ed allo spazzamento delle strade.
La vicenda è nota. Dopo anni di cattiva gestione del servizio rifiuti e la proclamazione di un lungo periodo di emergenza in Campania qualche anno fa scoppiò un vero e proprio dramma nel settore dei rifiuti. All´improvviso il mondo intero scoprì anni di cattiva amministrazione, ruberie ed inefficienze divenute terribilmente visibili su tutti i giornali del globo che immortalarono montagne di rifiuti che assediavano l´intera Campania. Meno nota è la vicenda che riguarda il Comune di Sparanise, che in quel periodo pure venne sommerso di rifiuti. Chi amministrava ovviamente incolpò della vicenda la Regione Campania, di diverso colore politico, secondo la vecchia regola politica, nota come scaricabarile.

In realtà poco prima dell´esplosione della crisi dei rifiuti il Comune di Sparanise, in una infuocata seduta di consiglio comunale del luglio 2007 tra le proteste dell´opposizione, affidò al Consorzio Ce 4-Egea la raccolta dei rifiuti e lo spazzamento delle strade. Il costo dell´operazione rimase a completo carico dei cittadini di Sparanise perché la legge obbligava a coprire i costi del servizio, affidato al Consorzio, in misura del 100 per centro. Per pagare le fatture salate del Consorzio furono varati pesanti aumenti e tutti a Sparanise ricordano le pesanti bollette a carico dei contribuiti.

Poco dopo avvenne l´emergenza ed ancora qualche mese di tempo ed i vertici dell´epoca del CE4 vennero arrestati, con accuse infamanti di collusione con i clan camorristici del litorale domizio. Uno dei soci della società di gestione del CE4, la eco quattro, venne ammazzato dalla camorra, si disse perché prossimo al pentimento. Arrivò Bertolaso che provvide a ripulire le strade, aprendo le discariche con l´esercito. Siamo ai giorni nostri grosso modo con le stesse conseguenze. Il Comune utilizza il Consorzio per raccogliere i rifiuti e spazzare le strade, ma il servizio è scadente e spesso l´ente deve ricorrere ad incaricare, con urgenza, imprese terze sia per raccogliere i rifiuti che per spazzare le strade. Uno cosa nel frattempo è cambiata a Sparanise, l´amministrazione comunale , e la nuova amministrazione questa volta intende cambiare l´inerzia delle cose, perché questo era stato promesso agli elettori nel programma elettorale. Per questo il consiglio comunale è chiamato a deliberare l´inizio di una nuova stagione: la definitiva uscita dal consorzio e la gestione in proprio almeno sino al 31 dicembre del 2010 del servizio di raccolta dei rifiuti e spazzamento delle strade.

In questa sede tenteremo di chiarire, in maniera semplice, gli aspetti giuridici della vicenda come predisposti dall´amministrazione comunale nella proposta di delibera all´attenzione del consiglio comunale.

Abbiamo già detto della convenzione approvata dal consiglio comunale di Sparanise nel luglio del 2007 con il Consorzio CE4, bisogna aggiungere che la delibera doveva durare sino al 31 agosto 2008, salvo emergenze varie. Accadde che in seguito alle vicende di accertati collegamenti camorristici e della crisi rifiuti il Consorzio CE4, con la legge 123/08, venne dichiarato sciolto dallo Stato e con esso tutti i Consorzi delle Provincie di Napoli e Caserta, con la previsione che tutti i rapporti giuridici in essere venissero trasferiti al Consorzio unico di bacino delle province di Napoli e Caserta. Sulla base di tale norma, il servizio di raccolta dei rifiuti e di spazzamento, passa al Consorzio unico e , nell´incertezza circa la validità della convenzione, mediante ordinanza del Sindaco. Il 30 dicembre 2009 il governo emana un decreto legge n.195, che nelle intenzioni, vuole dichiarare cessata l´emergenza rifiuti in Campania. Per quel che qui interessa il DL prevede all´art.11 il passaggio ai Presidenti delle Provincie dal 1 gennaio 2010 a 30 settembre 2010 di tutte le competenze in materia di rifiuti, con la previsione che per i costi si provveda, al solito, con costi a carico dell´utenza e con la previsione della trasmissione alla provincia dei dati tributari ai fini della Tarsu. Il decreto è eccezionale anche per una particolarità, non vale su tutto il territorio dello Stato, ma è efficace nella sola Campania, con una rara deroga al principio di generalità della legge. La legge inoltre non si presenta molto chiara soprattutto in relazione agli aspetti pratici laddove il decreto prevede che le Provincie "anche per il tramite delle società provinciali" possano subentrare nei rapporti in essere anche con soggetti privati in materia di rifiuti, senza trascurare che sia per la Provincia di Caserta che per la Regione in marzo sono fissate le elezioni per l´elezione del Presidente e che in tale contesto alcun provvedimento è adottato dal commissario governativo della Provincia di Caserta.

Nel mese di febbraio del 2010 in sede di conversione del decreto legge viene inserita una piccola norma (comma 2 ter dell´art.11) che prevede "In fase transitoria, fino e non oltre il 31 dicembre 2010, le sole attivita´ di raccolta, di spazzamento e di trasporto dei rifiuti e di smaltimento o recupero inerenti alla raccolta differenziata continuano ad essere gestite secondo le attuali modalita´ e forme procedimentali dai comuni. " Retromarcia quindi per le attività principali che riguardano la pulizia del territorio con l´attribuzione anche se solo sino al 31 dicembre 2010 delle relative competenze ai Comuni, con l´avvertenza che tali attività devono continuare ad essere gestite secondo le attuali modalità e forme procedimentali. Cosa debba intendersi per attuali modalità e forme procedimentali è presto detto. Le forme procedimentali devono essere quelle utilizzate sino a questo momento e cioè la forma dell´ordinanza del sindaco in materia di igiene. Le attuali modalità riguardano la tipologia di intervento, il modo di gestione del servizio, vale a dire la raccolta differenziata dei rifiuti con la modalità sino ad ora utilizzata (ovvero la raccolta porta a porta) e lo spazzamento delle strade. Altra interpretazione della norma appare evidente che non trova ragione di esistere , almeno in punto di diritto, anche in considerazione di una lettura della norma con spirito necessariamente funzionale ovvero di assicurare il funzionamento del servizio, sino al 31 dicembre 2010 a carico del Comune.
Noi di Sparanise abbiamo inteso fare , se possibile, di più e meglio rispetto alla legge certamente poco chiara. Abbiamo deciso di indire una gara, con le evidenze pubbliche, pur potendo procedere con sola ordinanza del Sindaco ( attuali forme procedimentali) perché gli importi necessari sono cospicui ed il principo della gara d´appalto è intrinseco all´ordinamento della P.A. nel settore della prestazione di servizi e quindi non necessita di ulteriore specificazione, con l´autorizzazione per il sindaco di emettere ordinanze urgenti sino al compimento della gara. Per quanto riguarda gli oneri finanziari, che come detto sono a carico dell´utenza per legge, abbiamo stabilito di utilizzare le risorse presenti in bilancio per il settore dei rifiuti, con la fondata possibilità di ottenere un risparmio con la gara pubblica che si tradurrebbe in una immediata riduzione della tassa. Questo è quello che abbiamo preparato per il consiglio comunale, potrebbe anche sembrare poco , ma appare evidente che per noi è l´inizio della fine dell´emergenza dei rifiuti, con le continue segnalazioni di disservizi, lamentele etc. Da domani facciamo in proprio e tutti potranno giudicare nei fatti la nostra amministrazione senza più nasconderci dietro i paraventi dei consorzi dei rifiuti e dei tanti carrozzoni che nel tempo hanno dato poltrone lautamente retribuita, ma con enormi sprechi e tante brutte figure per una intera Regione.

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