Quel che resta del giorno.
editoriale.
08-11-2012 09:54 - Cronaca
Con
Nella sezione video pubblichiamo un video diffuso all´epoca della campagna elettorale per le elezioni del 2009 circa le promesse della centrale con tanto di opuscolo e di "facce"
la mini-tornata amministrativa della scorsa settimana ha avuto inizio la lunga stagione elettorale che si concluderà nel 2015 con le elezioni regionali in tutta Italia, passando per le politiche della prossima primavera e per le elezioni comunali del 2014 che interesseranno, se non si arriva allo scioglimento anticipato del consiglio comunale prima del tempo, anche Sparanise. Per ora si è votato in Sicilia, per il rinnovo del consiglio regionale, ed in alcuni comuni anche in Campania. Tra questi comuni figurava anche Gricignano, località geograficamente lontana da Sparanise, ma ben nota a chi scrive per aver avuto l´impegno professionale di contrastare, nelle aule di giustizie, e con successo la proposta di incandidabilità di ben 14 ex amministratori di quel comune in seguito allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche. Con piacere abbiamo verificato che nel Comune dell´agro aversano ha trionfato una lista di giovani tra i quali primo eletto è risultato il giovane e valoroso Attilio Guida. In quel paese siamo certi si è aperta una nuova stagione politica che porterà aria nuova ed idee di sviluppo per quel territorio comunque martoriato dalla presenza asfissiante della criminalità organizzata.
In Sicilia invece ha trionfato un forte sentimento di sfiducia nei confronti dei politicanti di professione e della politica tradizionale. Quella delle caste intoccabili che agiscono nelle istituzioni locali lucrando privilegi personali ed interessi propri che sovente si traducono in uno smodato arricchimento personale. A volte non si tratta neppure di ruberie, ma dell´arroganza di prevedere norme specifiche che consentono a questo o quel politico di approfittare dei soldi pubblici per interessi personali anche di modesto valore economico, ma che servono per dimostrare l´effettività dell´esercizio del potere, che spesso si traduce nel famoso :"qui comando io". La gente ha espresso questo concetto non andando a votare oppure tributando un consenso importante ad un gruppo che ha fatto dell´antipolitica la propria bandiera, il riferimento è alla lista del comico genovese Beppe Grillo.
In questo scenario di diffusa contestazione verso i politici e, soprattutto verso i loro privilegi, si inserisce il discorso locale della nostra cittadina. Ormai la consiliatura volge al termine e non si intravedono misure per alleviare la sofferenza del paese attanagliato da gravi problemi di occupazione, non più solo giovanile.Per andare ulteriormente avanti ed approfittare ancora di anacronistici ed inspiegabili privilegi, come quello che consente al sindaco di addebitare 240 euro al mese alle casse comunali a titolo di contributi previdenziali in aggiunta all´indennità mensile vicina ai 3.000 euro, sembra profilarsi all´orizzonte un sorta di "inciuncio" con una lista di opposizione. Si vuole che il paese torni al passato, non quello del boom industriale e del benessere goduto sino a tutti gli anni 80, ma quello delle false promesse che hanno contraddistinto la fine degli anni 90 e l´inizio del nuovo millennio. Quell´epoca è coincisa con la decisione di installare a Sparanise una centrale termoelettrica, non voluta dalle popolazioni locali che scesero in piazza con alla testa il migliore sacerdote mai vistosi in zona: Il vescovo Francesco Tommasiello. In molti cavalcarono la protesta e non tutti erano sinceri a giudicare dai fatti e dagli atteggiamenti poi messi in pratica. La vicenda non sembra essere tuttavia chiusa e crediamo che ulteriori novità emergeranno nell´ambito della questione morale prossima ad implodere nel nostro paese. Tornando alle mirabolanti promesse che caratterizzarono gli anni della campagna per la centrale tutti ricordano che per convincere i cittadini qualcuno andava dicendo che la centrale avrebbe portato 700 posti di lavoro e sarebbe stata volano di sviluppo per le aziende che avrebbero usufruito d forti sconti per l´energia elettrica e per i contadini che avrebbero avuto energia termica per le loro coltivazioni in serra. Per diffondere queste fandonie, con lo scopo di "ammorbidire" la protesta legittima del popolo, vennero anche diffusi opuscoli e riviste patinate mentre la calenia comprava intere pagine di giornali locali. Per meglio propalare queste balle il gruppo della centrale pensò anche di munirsi di apposti addetti stampa, che naturalmente incassarono importanti compensi. Ben superiori a quelli oggi messi a disposizione dall´amministrazione comunale per un loro specifico e particolare addetto stampa. Addetto non per il Comune di Sparanise, inteso come insieme di tutti i gruppi consiliari e di tutti i consiglieri comunali, ma solo per la maggioranza eventualmente allargata.
Di quell´epoca oggi resta solo la centrale termoelettrica. Unica presenza in un territorio un tempo fiorente sia per l´agricoltura (si pensi ai peperoni che vennero definiti l´oro verde di Sparanise) che per le industrie ed oggi desertificato da anni di pessima amministrazione. I posti di lavoro non si sono visti, neppure dal binocolo, mentre ad occhio nudo si vedono i due camini delle due turbine, nessuno ha mai reso noto i dati relativi all´inquinamento che producono. Non si sono visti neppure sconti per le forniture di energia elettrica per le imprese del territorio, e alcun beneficio è stato dato ai cittadini. Non potendosi intendersi tale l´irrisoria somma di 25 euro che doveva essere, nelle azioni di quelli meglio intenzionati, solo l´inizio di una nuova stagione di redistribuzione sul territorio della ricchezza prodotta ogni anno dalla centrale termoelettrica. Si è saputo, invece, che la famiglia di un deputato casalese (nel senso che è di Casal di Principe) ha realizzato importati plusvalenze economiche con il gruppo della centrale termoelettrica anche vendendo una partecipazione azionaria per milioni di euro. Con tutto il dovuto rispetto ancora non abbiamo chiaro il legame che unisce il parlamentare casalese con il nostro territorio. Qualcuno invece conosce meglio la vicenda e presto o tardi dovrà rispondere allo specifico quesito.
Anche solo per questo non è possibile tornare a quell´epoca ed a quei personaggi.
Nel frattempo la scena è occupata da quelli di oggi, che lasciamo giudicare ai cittadini circa lo spessore politico e culturale. Ma è evidente che si tratta di quelle figure di contorno che affollano poltrone lasciate vuote da altri in un momento di transizione, di passaggio. Persone che oggi stanno con questo e domani con quello perché è sempre meglio restare accomodati che alzarsi e salutare, magari anche educatamente di fronte all´evidenza del fallimento del progetto politico di partenza. Nella maggioranza di questi vi è la consapevolezza di vivere un momento unico ed irripetibile e con pochi voti di preferenza si è coronati l´impensabile sogno di una vita: riuscire ad essere assessore. Alle prossime elezioni a causa della riduzione dei consiglieri comunali e dei relativi assessorati il numero degli assessori scenderà a quattro, mentre quello dei consiglieri a dieci e per essere eletti in posizione utile da poter ottenere la riconferma occorrono almeno duecento voti di preferenza. Francamente non alla portata del 90 per cento dei componenti l´attuale giunta dove ben cinque dei sei assessori hanno riportato alle ultime elezioni voti compresi nella forchetta che va dai 144 ai 103 voti pro capite. Anche per questo conviene tirare aa campare comunque, non si interrompe un´emozione all´improvviso e la fine del mese, come si dice, va e viene.
Chi scrive invece ritiene che non è scritto da nessuna parte che si debba essere in prima fila e candidati ad ogni costo, soprattutto se la compagnia è scadente. Non lo ha ordinato il medico. Anzi per chi davvero sente la politica come spirito di servizio l´impegno in prima persona comporta sacrificio anche in termini economici oltre che in termini di salute e di tempo sottratto a vicende pure rilevanti.
Siamo ormai avviati alle elezioni anche a Sparanise, il tempo che manca ormai si conta in mesi, e chi scrive, sul presupposto che la personale presenza non è necessaria, cercherà di aggregare un vasto schieramento che abbia come punto di riferimento lo sviluppo del paese secondo criteri di legalità e di interesse generale ben sapendo che all´orizzonte si preparano gruppi e persone che già abbiamo visto all´opera e che tenteranno di contrastare queste idee di sviluppo ed il progresso con ogni mezzo perché questi "nostri politici" non possono restare fuori . Per usare una metafora ormai siedono a tavola e vogliono continuare a mangiare.
I nostri concittadini, invece, sono ormai stanchi di sentire promesse elettorali non mantenute e vere e proprie "palle" collettive anche macroscopiche come accaduto per il passato diffuse direttamente dal potente di turno o dai loro prezzolati ( a volte anche poche centinaia di euro al mese) addetti, servono idee nuove e facce pulite. A quelle vecchie lasciamo l´ultimo scampolo di giornata, quel che resta del giorno , che sia una poltroncina da mille euro al mese, lo strapuntino di 600 euro o il ruolo di manovratore nel crepuscolo di un invitabile tramonto, in una delle ultime vite rimaste, delle famose sette, che la credenza popolare riserva ad una particolare specie di felino, quello più innocuo ed a volte ingiustamente ritenuto sventurato quando nasce con il pelo nero : il gatto.
In Sicilia invece ha trionfato un forte sentimento di sfiducia nei confronti dei politicanti di professione e della politica tradizionale. Quella delle caste intoccabili che agiscono nelle istituzioni locali lucrando privilegi personali ed interessi propri che sovente si traducono in uno smodato arricchimento personale. A volte non si tratta neppure di ruberie, ma dell´arroganza di prevedere norme specifiche che consentono a questo o quel politico di approfittare dei soldi pubblici per interessi personali anche di modesto valore economico, ma che servono per dimostrare l´effettività dell´esercizio del potere, che spesso si traduce nel famoso :"qui comando io". La gente ha espresso questo concetto non andando a votare oppure tributando un consenso importante ad un gruppo che ha fatto dell´antipolitica la propria bandiera, il riferimento è alla lista del comico genovese Beppe Grillo.
In questo scenario di diffusa contestazione verso i politici e, soprattutto verso i loro privilegi, si inserisce il discorso locale della nostra cittadina. Ormai la consiliatura volge al termine e non si intravedono misure per alleviare la sofferenza del paese attanagliato da gravi problemi di occupazione, non più solo giovanile.Per andare ulteriormente avanti ed approfittare ancora di anacronistici ed inspiegabili privilegi, come quello che consente al sindaco di addebitare 240 euro al mese alle casse comunali a titolo di contributi previdenziali in aggiunta all´indennità mensile vicina ai 3.000 euro, sembra profilarsi all´orizzonte un sorta di "inciuncio" con una lista di opposizione. Si vuole che il paese torni al passato, non quello del boom industriale e del benessere goduto sino a tutti gli anni 80, ma quello delle false promesse che hanno contraddistinto la fine degli anni 90 e l´inizio del nuovo millennio. Quell´epoca è coincisa con la decisione di installare a Sparanise una centrale termoelettrica, non voluta dalle popolazioni locali che scesero in piazza con alla testa il migliore sacerdote mai vistosi in zona: Il vescovo Francesco Tommasiello. In molti cavalcarono la protesta e non tutti erano sinceri a giudicare dai fatti e dagli atteggiamenti poi messi in pratica. La vicenda non sembra essere tuttavia chiusa e crediamo che ulteriori novità emergeranno nell´ambito della questione morale prossima ad implodere nel nostro paese. Tornando alle mirabolanti promesse che caratterizzarono gli anni della campagna per la centrale tutti ricordano che per convincere i cittadini qualcuno andava dicendo che la centrale avrebbe portato 700 posti di lavoro e sarebbe stata volano di sviluppo per le aziende che avrebbero usufruito d forti sconti per l´energia elettrica e per i contadini che avrebbero avuto energia termica per le loro coltivazioni in serra. Per diffondere queste fandonie, con lo scopo di "ammorbidire" la protesta legittima del popolo, vennero anche diffusi opuscoli e riviste patinate mentre la calenia comprava intere pagine di giornali locali. Per meglio propalare queste balle il gruppo della centrale pensò anche di munirsi di apposti addetti stampa, che naturalmente incassarono importanti compensi. Ben superiori a quelli oggi messi a disposizione dall´amministrazione comunale per un loro specifico e particolare addetto stampa. Addetto non per il Comune di Sparanise, inteso come insieme di tutti i gruppi consiliari e di tutti i consiglieri comunali, ma solo per la maggioranza eventualmente allargata.
Di quell´epoca oggi resta solo la centrale termoelettrica. Unica presenza in un territorio un tempo fiorente sia per l´agricoltura (si pensi ai peperoni che vennero definiti l´oro verde di Sparanise) che per le industrie ed oggi desertificato da anni di pessima amministrazione. I posti di lavoro non si sono visti, neppure dal binocolo, mentre ad occhio nudo si vedono i due camini delle due turbine, nessuno ha mai reso noto i dati relativi all´inquinamento che producono. Non si sono visti neppure sconti per le forniture di energia elettrica per le imprese del territorio, e alcun beneficio è stato dato ai cittadini. Non potendosi intendersi tale l´irrisoria somma di 25 euro che doveva essere, nelle azioni di quelli meglio intenzionati, solo l´inizio di una nuova stagione di redistribuzione sul territorio della ricchezza prodotta ogni anno dalla centrale termoelettrica. Si è saputo, invece, che la famiglia di un deputato casalese (nel senso che è di Casal di Principe) ha realizzato importati plusvalenze economiche con il gruppo della centrale termoelettrica anche vendendo una partecipazione azionaria per milioni di euro. Con tutto il dovuto rispetto ancora non abbiamo chiaro il legame che unisce il parlamentare casalese con il nostro territorio. Qualcuno invece conosce meglio la vicenda e presto o tardi dovrà rispondere allo specifico quesito.
Anche solo per questo non è possibile tornare a quell´epoca ed a quei personaggi.
Nel frattempo la scena è occupata da quelli di oggi, che lasciamo giudicare ai cittadini circa lo spessore politico e culturale. Ma è evidente che si tratta di quelle figure di contorno che affollano poltrone lasciate vuote da altri in un momento di transizione, di passaggio. Persone che oggi stanno con questo e domani con quello perché è sempre meglio restare accomodati che alzarsi e salutare, magari anche educatamente di fronte all´evidenza del fallimento del progetto politico di partenza. Nella maggioranza di questi vi è la consapevolezza di vivere un momento unico ed irripetibile e con pochi voti di preferenza si è coronati l´impensabile sogno di una vita: riuscire ad essere assessore. Alle prossime elezioni a causa della riduzione dei consiglieri comunali e dei relativi assessorati il numero degli assessori scenderà a quattro, mentre quello dei consiglieri a dieci e per essere eletti in posizione utile da poter ottenere la riconferma occorrono almeno duecento voti di preferenza. Francamente non alla portata del 90 per cento dei componenti l´attuale giunta dove ben cinque dei sei assessori hanno riportato alle ultime elezioni voti compresi nella forchetta che va dai 144 ai 103 voti pro capite. Anche per questo conviene tirare aa campare comunque, non si interrompe un´emozione all´improvviso e la fine del mese, come si dice, va e viene.
Chi scrive invece ritiene che non è scritto da nessuna parte che si debba essere in prima fila e candidati ad ogni costo, soprattutto se la compagnia è scadente. Non lo ha ordinato il medico. Anzi per chi davvero sente la politica come spirito di servizio l´impegno in prima persona comporta sacrificio anche in termini economici oltre che in termini di salute e di tempo sottratto a vicende pure rilevanti.
Siamo ormai avviati alle elezioni anche a Sparanise, il tempo che manca ormai si conta in mesi, e chi scrive, sul presupposto che la personale presenza non è necessaria, cercherà di aggregare un vasto schieramento che abbia come punto di riferimento lo sviluppo del paese secondo criteri di legalità e di interesse generale ben sapendo che all´orizzonte si preparano gruppi e persone che già abbiamo visto all´opera e che tenteranno di contrastare queste idee di sviluppo ed il progresso con ogni mezzo perché questi "nostri politici" non possono restare fuori . Per usare una metafora ormai siedono a tavola e vogliono continuare a mangiare.
I nostri concittadini, invece, sono ormai stanchi di sentire promesse elettorali non mantenute e vere e proprie "palle" collettive anche macroscopiche come accaduto per il passato diffuse direttamente dal potente di turno o dai loro prezzolati ( a volte anche poche centinaia di euro al mese) addetti, servono idee nuove e facce pulite. A quelle vecchie lasciamo l´ultimo scampolo di giornata, quel che resta del giorno , che sia una poltroncina da mille euro al mese, lo strapuntino di 600 euro o il ruolo di manovratore nel crepuscolo di un invitabile tramonto, in una delle ultime vite rimaste, delle famose sette, che la credenza popolare riserva ad una particolare specie di felino, quello più innocuo ed a volte ingiustamente ritenuto sventurato quando nasce con il pelo nero : il gatto.
Nella sezione video pubblichiamo un video diffuso all´epoca della campagna elettorale per le elezioni del 2009 circa le promesse della centrale con tanto di opuscolo e di "facce"