PIGNATARO MAGGIORE (CE) - ASSOLTO IL GIORNALISTA ENZO PALMESANO DALL´ENNESIMA QUERELA NEI SUOI CONFRONTI.
07-07-2011 19:14 - Cronaca
Il giudice monocratico del Tribunale di Salerno, dott. Ubaldo Perrotta, ha assolto il giornalista Enzo Palmesano (difeso dall´avvocato Salvatore Piccolo di Luigi, storico difensore del giornalista pignatarese) dall´accusa di diffamazione a mezzo stampa perché "il fatto non sussiste". Non è la prima volta che il giornalista è oggetto di querele per le inchieste giornalistiche, ma è sempre risultato assolto con ampia formula. Palmesano era finito sotto processo a seguito di una querela di P. R., che si era sentito leso da alcune inchieste giornalistiche sulla camorra locale pubblicate all´epoca dal quotidiano locale "Giornale di Caserta e - assistito dall´avvocato Carlo De Stavola - aveva presentato querela il 30 marzo 2004, ma non ha avuto successo in sede giudiziaria incassando una dura sconfitta. A conclusione del processo, nel quale P. R. si era costituito parte civile con l´avvocato Rocco Trombetti (dello studio De Stavola-Trombetti) il pubblico ministero di udienza aveva chiesto la condanna del giornalista a quattro mesi di reclusione, ma evidentemente hanno avuto la meglio le argomentazioni del difensore dell´imputato.
Molto aspri i toni usati in dibattimento, che, alla prova dei fatti, hanno favorito la difesa. Tra i testimoni sentiti nel dibattimento anche il collaboratore di giustizia Antonio Abbate e l´ex direttore responsabile del "Giornale di Caserta" Francesca Nardi.
Va ricordato che il giudice monocratico che ha assolto Enzo Palmesano, il dott. Ubaldo Perrotta, è un magistrato molto conosciuto perché estensore - con la dott.ssa Gabriella Piantadosi e il presidente dott. Daniele Cenci - di una storica sentenza del Tribunale di Potenza sulla "quinta mafia", quella dei cosiddetti "Basilischi", che imperava in Basilicata, illustrando all´epoca con settecento pagine di motivazioni depositate il 18 giugno 2008 gli elementi per i quali quella banda criminale avesse le caratteristiche (come la mafia, la ´ndrangheta, la camorra e la Sacra corona unita) dell´associazione per delinquere di stampo mafioso. Il dott. Ubaldo Perrotta aveva quindi tutti i requisiti di esperienza per capire al volo di che cosa si trattasse, quando al Tribunale di Salerno ha avuto di fronte l´imputato giornalista Enzo Palmesano. E´ finita come doveva finire, con l´assoluzione di Palmesano con la più ampia delle formule, appunto il reato di diffamazione a mezzo stampa "non sussiste". "Una bella vittoria per il giornalismo d´inchiesta" - ha commentato il giornalista Palmesano - quando ha appreso dell´assoluzione piena, senza minimamente accennare al fatto che tuttavia il procedimento è durato circa 4 anni, con numerose udienze alle quali il giornalista ha sempre partecipato, sottraendo evidentemente tempo ad altre cose.
Come sempre l´Avv. Piccolo, proprietario di questo sito, che nell´esercizio della professione forense è solito evitare personalizzazioni delle cause dei propri assistiti ed anche assumere, in favore dei propri assistiti, condotte processuali corrette nei confronti delle parti processuali, non ha voluto commentare la sentenza e neppure i fatti, limitandosi a riportare in questa sede unicamente un parte di un comunicato stampa diffuso in rete sulla vicenda.
Molto aspri i toni usati in dibattimento, che, alla prova dei fatti, hanno favorito la difesa. Tra i testimoni sentiti nel dibattimento anche il collaboratore di giustizia Antonio Abbate e l´ex direttore responsabile del "Giornale di Caserta" Francesca Nardi.
Va ricordato che il giudice monocratico che ha assolto Enzo Palmesano, il dott. Ubaldo Perrotta, è un magistrato molto conosciuto perché estensore - con la dott.ssa Gabriella Piantadosi e il presidente dott. Daniele Cenci - di una storica sentenza del Tribunale di Potenza sulla "quinta mafia", quella dei cosiddetti "Basilischi", che imperava in Basilicata, illustrando all´epoca con settecento pagine di motivazioni depositate il 18 giugno 2008 gli elementi per i quali quella banda criminale avesse le caratteristiche (come la mafia, la ´ndrangheta, la camorra e la Sacra corona unita) dell´associazione per delinquere di stampo mafioso. Il dott. Ubaldo Perrotta aveva quindi tutti i requisiti di esperienza per capire al volo di che cosa si trattasse, quando al Tribunale di Salerno ha avuto di fronte l´imputato giornalista Enzo Palmesano. E´ finita come doveva finire, con l´assoluzione di Palmesano con la più ampia delle formule, appunto il reato di diffamazione a mezzo stampa "non sussiste". "Una bella vittoria per il giornalismo d´inchiesta" - ha commentato il giornalista Palmesano - quando ha appreso dell´assoluzione piena, senza minimamente accennare al fatto che tuttavia il procedimento è durato circa 4 anni, con numerose udienze alle quali il giornalista ha sempre partecipato, sottraendo evidentemente tempo ad altre cose.
Come sempre l´Avv. Piccolo, proprietario di questo sito, che nell´esercizio della professione forense è solito evitare personalizzazioni delle cause dei propri assistiti ed anche assumere, in favore dei propri assistiti, condotte processuali corrette nei confronti delle parti processuali, non ha voluto commentare la sentenza e neppure i fatti, limitandosi a riportare in questa sede unicamente un parte di un comunicato stampa diffuso in rete sulla vicenda.