Cosentino non è più candidato. Dal paese della centrale nessuno commento.
26-01-2013 13:07 - Cronaca
una pagina dell´Espresso di qualche anno fa
La campagna elettorale per le elezioni politiche è partita ufficialmente con la presentazione delle liste. La novità più rilevante riguarda la decisione da parte del PDL di escludere Nicola Cosentino. La vicenda che avuto vasta eco a livello nazionale è ancora più rilevante in Campania e, ad avviso di chi scrive, a Sparanise.
Per la verità Nicola Cosentino per le vie della cittadina calena non è stato mai notato da alcuno, eppure molte testate di fianco alla foto del politico di Casal di Principe hanno simbolicamente affiancata la foto della centrale termoelettrica di Sparanise, la stessa foto (della centrale termoelettrica)che per la prima volta abbiamo pubblicato noi dalle pagine di questo sito e che è diventata pubblica. Il collegamento con la nostra Sparanise ed il discusso parlmentare è dato soprattutto dalle vicende relative all´istallazione della centrale termoelettrica voluto fortemente dagli amministratori dell´epoca. La centrale termolettrica venne, infatti, costruita su terreni acquistati a buon prezzo da una società riconducibile alla famiglia Cosentino e rivenduti al gruppo svizzero-emiliano (EGL ed HERA) con una enorme plusvalenza. Non è tutto. La Calenia s.p.a che è proprietaria della centrale di Sparanise e gestisce il business dell´energia elettrica risulta controllata per il 15% dalla HERA, società controllata dalle municipalizzate dell´emilia romagna, la Hera controllava una società la Hera Comm Mediterranea, una società che apparteneva per il 49,99% a Scr e per il 51,01 a Hera Comm, controllata al 100% da Hera. Nel consiglio di Hera Comm Med, in quota Scr, sedeva Giovanni Cosentino, fratello di Nicola, secondo la ricostruzione fatta dall´Espresso e da Il Fatto Quotidiano, Hera Comm Med ricavava ogni anno circa 50 milioni di euro dalla vendita del 10% dell´energia prodotta dalla discussa centrale del Casertano. Abbiamo usato l´imperfetto perché ai principi dell´anno scorso, ad inchieste giudiziarie in corso, la Hera Comm ha comprato le quote della SCR per una cifra importantissima, nell´ordine delle centinaia di milioni di euro, secondo alcune notizie diffuse all´epoca dalla stampa.
Sparanise è stata quindi per i familiari di Cosentino un grosso affare economico.
Affare che non è stato fatto dai cittadini che all´epoca della costruzione, osteggiata dalla popolazione, vennero inondati da promesse mirabolanti veicolate senza badare a spese. Vi fu chi arrivò a promettere 700 posti di lavoro, ed oggi, dopo qualche anno, il Comune finanzia il banco alimentare per i poveri in vertiginoso aumento. Miserie e nobiltà di un territorio un tempo ricco e prospero.
Oggi arriva la notizia che Cosentino non è più candidato al parlamento ed a breve, quando il nuovo parlamento sarà insediato, rischia di finire direttamente in carcere poiché nei suoi confronti pende una richiesta d´arresto non eseguita a causa della mancata autorizzazione all´arresto votata dalla Camera dei deputati. L´accusa mossa nei confronti del parlamentare dai valorosi magistrati della DDA di Napoli è di essere contiguo alla camorra, il relativo processo è già in corso presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Tornando ai legami tra Cosentino e Sparanise di cui la centrale termoelettrica rappresenta la sintesi affaristica è evidente che qualcuno deve aver introdotto il politico casalese sul territorio sparanisano. Siamo certi che senza l´imbeccata giusta Cosentino e le società collegate ai suoi familiari non potevano conoscere l´area pozzi, i terreni da acquistare etc.
A Sparanise è esistito ed esisteva fino a poco tempo un fronte cosentiniano con un preciso referente politico locale che dalla vicinanza politica con il parlamentare di casale traeva la propria forza politica.
Oggi che Cosentino non è stato candidato e sembra che la parabola dell´uomo politico sia avviata , inesorabilmente, al declino da Sparanise nessun commento.
Nemmeno un timido gesto di solidarietà nei confronti del leader osannato ed omaggiato per tanti anni.
Così va il mondo almeno per i cosentiniani di Sparanise o forse dovremmo dire per gli ex cosentiniani magari già alla ricerca di un nuovo referente politico per rimpiazzare il declinante casalese.
Dal punto di vista politico , la vicenda della non candidatura di Cosentino, a giudizio di chi scrive, rappresenta un momento di svolta della vita politica locale.
Se un partito importate , dato in svantaggio nei sondaggi, decide di privarsi , per motivi di etica avendolo giudicato impresentabile, di un uomo politico accreditato di grande potere economico ed elettorale sul territorio vuol dire che la politica è ad una svolta.
Il territorio casertano deve assolutamente emanciparsi dalla dipendenze economica e politica da uomini ed imprese che possano in qualche modo avere a che fare con la criminalità organizzata. Ormai si è arrivati alla piena saturazione ed è ormai chiaro che atteggiamenti ambigui da parte dei vertici dei partiti, da qualsiasi parte politica provengano, non sono più consentiti, non tanto per le conseguenze giudiziarie, ma perché questi atteggiamenti fanno perdere consenso in una opinione pubblica ormai pienamente consapevole dei mali del territorio.
Cosentino è stato escluso dalle candidature non perché ritenuto colpevole, questo compito spetterà semmai al Tribunale ordinario, ma perché il suo partito ha stimato che la sua candidatura facesse perdere complessivamente circa un milione e mezzo di voti, nonostante un certo consenso locale riscosso dal parlamentare di Casal di Principe.
Questa considerazione, per certi versi scontata, rappresenta la vera novità della vicenda Cosentino ed è elemento di reale svolta.
Per la verità Nicola Cosentino per le vie della cittadina calena non è stato mai notato da alcuno, eppure molte testate di fianco alla foto del politico di Casal di Principe hanno simbolicamente affiancata la foto della centrale termoelettrica di Sparanise, la stessa foto (della centrale termoelettrica)che per la prima volta abbiamo pubblicato noi dalle pagine di questo sito e che è diventata pubblica. Il collegamento con la nostra Sparanise ed il discusso parlmentare è dato soprattutto dalle vicende relative all´istallazione della centrale termoelettrica voluto fortemente dagli amministratori dell´epoca. La centrale termolettrica venne, infatti, costruita su terreni acquistati a buon prezzo da una società riconducibile alla famiglia Cosentino e rivenduti al gruppo svizzero-emiliano (EGL ed HERA) con una enorme plusvalenza. Non è tutto. La Calenia s.p.a che è proprietaria della centrale di Sparanise e gestisce il business dell´energia elettrica risulta controllata per il 15% dalla HERA, società controllata dalle municipalizzate dell´emilia romagna, la Hera controllava una società la Hera Comm Mediterranea, una società che apparteneva per il 49,99% a Scr e per il 51,01 a Hera Comm, controllata al 100% da Hera. Nel consiglio di Hera Comm Med, in quota Scr, sedeva Giovanni Cosentino, fratello di Nicola, secondo la ricostruzione fatta dall´Espresso e da Il Fatto Quotidiano, Hera Comm Med ricavava ogni anno circa 50 milioni di euro dalla vendita del 10% dell´energia prodotta dalla discussa centrale del Casertano. Abbiamo usato l´imperfetto perché ai principi dell´anno scorso, ad inchieste giudiziarie in corso, la Hera Comm ha comprato le quote della SCR per una cifra importantissima, nell´ordine delle centinaia di milioni di euro, secondo alcune notizie diffuse all´epoca dalla stampa.
Sparanise è stata quindi per i familiari di Cosentino un grosso affare economico.
Affare che non è stato fatto dai cittadini che all´epoca della costruzione, osteggiata dalla popolazione, vennero inondati da promesse mirabolanti veicolate senza badare a spese. Vi fu chi arrivò a promettere 700 posti di lavoro, ed oggi, dopo qualche anno, il Comune finanzia il banco alimentare per i poveri in vertiginoso aumento. Miserie e nobiltà di un territorio un tempo ricco e prospero.
Oggi arriva la notizia che Cosentino non è più candidato al parlamento ed a breve, quando il nuovo parlamento sarà insediato, rischia di finire direttamente in carcere poiché nei suoi confronti pende una richiesta d´arresto non eseguita a causa della mancata autorizzazione all´arresto votata dalla Camera dei deputati. L´accusa mossa nei confronti del parlamentare dai valorosi magistrati della DDA di Napoli è di essere contiguo alla camorra, il relativo processo è già in corso presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Tornando ai legami tra Cosentino e Sparanise di cui la centrale termoelettrica rappresenta la sintesi affaristica è evidente che qualcuno deve aver introdotto il politico casalese sul territorio sparanisano. Siamo certi che senza l´imbeccata giusta Cosentino e le società collegate ai suoi familiari non potevano conoscere l´area pozzi, i terreni da acquistare etc.
A Sparanise è esistito ed esisteva fino a poco tempo un fronte cosentiniano con un preciso referente politico locale che dalla vicinanza politica con il parlamentare di casale traeva la propria forza politica.
Oggi che Cosentino non è stato candidato e sembra che la parabola dell´uomo politico sia avviata , inesorabilmente, al declino da Sparanise nessun commento.
Nemmeno un timido gesto di solidarietà nei confronti del leader osannato ed omaggiato per tanti anni.
Così va il mondo almeno per i cosentiniani di Sparanise o forse dovremmo dire per gli ex cosentiniani magari già alla ricerca di un nuovo referente politico per rimpiazzare il declinante casalese.
Dal punto di vista politico , la vicenda della non candidatura di Cosentino, a giudizio di chi scrive, rappresenta un momento di svolta della vita politica locale.
Se un partito importate , dato in svantaggio nei sondaggi, decide di privarsi , per motivi di etica avendolo giudicato impresentabile, di un uomo politico accreditato di grande potere economico ed elettorale sul territorio vuol dire che la politica è ad una svolta.
Il territorio casertano deve assolutamente emanciparsi dalla dipendenze economica e politica da uomini ed imprese che possano in qualche modo avere a che fare con la criminalità organizzata. Ormai si è arrivati alla piena saturazione ed è ormai chiaro che atteggiamenti ambigui da parte dei vertici dei partiti, da qualsiasi parte politica provengano, non sono più consentiti, non tanto per le conseguenze giudiziarie, ma perché questi atteggiamenti fanno perdere consenso in una opinione pubblica ormai pienamente consapevole dei mali del territorio.
Cosentino è stato escluso dalle candidature non perché ritenuto colpevole, questo compito spetterà semmai al Tribunale ordinario, ma perché il suo partito ha stimato che la sua candidatura facesse perdere complessivamente circa un milione e mezzo di voti, nonostante un certo consenso locale riscosso dal parlamentare di Casal di Principe.
Questa considerazione, per certi versi scontata, rappresenta la vera novità della vicenda Cosentino ed è elemento di reale svolta.