Cosa significa per Sparanise avere la maglia nera per la qualità dell´aria.
29-12-2017 17:16 - Cronaca
L´annuale pubblicazione dei dati sulla qualità dell´aria da parte di Legambiente, che ha elaborato i dati forniti dall´Arpac, ha certificato anche per quest´anno che a Sparanise la qualità dell´aria è la peggiore dell´intera provincia, tra le peggiori dell´intera Regione. Questo dato perfettamente in linea con i due dati degli anni precedenti, rilanciato sui social network, ha avuto almeno il merito di suscitare, se non proprio un dibattito, almeno qualche discussione sulla vicenda. Finalmente anche chi ha la responsabilità di amministrare il paese, pare, aver compreso che il motivo della pessima qualità dell´aria, senza entrare nei tecnicismi delle nano particelle, è addebitabile in misura quasi esclusiva alla presenza sul territorio della centrale termoelettrica. Precisiamo che dal 2015 esiste a Sparanise una postazione di rivelazione ambientale autonoma rispetto alla Calenia situata nei pressi della ferrovia. Prima il campionamento avveniva secondo le regole tracciate dalla convenzione del 2008 che prevedeva un monitoraggio direttamente dai camini dell´istallazione. Sempre secondo la convezione, con cadenza mensile, la Calenia inviava al Comune ed all´Arpac i dati per verificare il contenimento delle emissioni secondo le norme in materia. E´ ovvio che la centrale termoelettrica inquina e per questo la legislazione prescrive la necessità di provvedere al ristoro ambientale. Tuttavia è altrettanto ovvio che il livello di inquinamento deve essere contenuto nei limiti delle tollerabilità umana. In altre parole è previsto un inquinamento non comune per un paese prevalentemente agricolo, ma nei limiti imposti dalla legge che garantiscono una umana tollerabilità dell´impianto sotto il profilo dell´impatto ambientale. La convenzione ha previsto un speciale commissione paritetica con componenti nominati dal Comune e dalla centrale proprio per verificare il contenimento nei limiti delle emissioni nocivi. Istituita per espressa volontà dell´amministrazione del 2009 la commissione paritetica non è stata più rinnovata. L´attuale amministrazione non ha nominato alcun componente , di fatto accentrando i poteri di controllo direttamente all´amministrazione.
Proprio questo è il primo aspetto, che sembra dimenticato o coperto dalla demagogia degli slogan della propaganda. Che tipo di controllo sta mettendo in pratica l´amministrazione comunale? Non ha inteso attivare la procedura di controllo della convenzione con la nomina della commissione. Ha fatto altro?
La risposta è nei fatti. Niente.
Il controllo della qualità dell´aria è infatti frutto dei dati rilevati dalla centralina ed acquisiti dall´Arpac, che li pubblica sul proprio sito . Le organizzazioni ambientaliste, Legambiente per esempio, raccolgono e segnalano il problema ormai da tre anni. Attenzione non è l´opposizione all´attuale amministrazione a denunciare i risultati negativi dei campionamenti, ma sono organizzazioni nazionali, magari non gradite da tutti, ma apprezzate dai più. Inoltre per i cittadini di questo territorio, stabilito che ad oggi non si è messo in atto alcun meccanismo di controllo, è lecito domandare cosa si farà in futuro?
La convenzione , prima citata per la previsione di una commissione paritetica di controllo disattesa dall´attuale amministrazione, e che prevedeva una serie di obblighi di natura economica in favore del Comune di Sparanise per riparare il danno ambientale subito, è in scadenza. Con una norma poco chiara è stabilito che gli effetti economici andranno a scadenza "del decimo anno dall´entrata in esercizio dell´impianto" (art.11 della convenzione) che è ( volendo approssimare per eccesso) il 2018.
Sono in corso trattative con la proprietà della Calenia per il rinnovo? Chi sta conducendo tali trattative?
Sono tutte domande che non hanno risposta, ma sono nodi destinati a venire al pettine.
Nessuno può pensare che la centrale, responsabile oggi più di ieri di un forte inquinamento come attestato dai dati di campionamento, possa restare in esercizio senza rinnovare la convenzione con il Comune nel cui territorio insiste l´installazione.
In questa materia dovesse mancare il controllo dell´opinione pubblica, che appare atrofizzata e strozzata dalla totale mancanza di opportunità economiche sul territorio e quindi incline ad essere "filogovernativa" ( come si usava dire in passato), siamo certi subentrerebbe il controllo di legalità dell´Autorità Giudiziaria. Certo fa specie verificare la totale mancanza di iniziativa della popolazione locale che non chiede, in nessuno modo, un politica trasparente sul punto, che in buona sostanza non rivendica i proprio diritti. Non avrà più nemmeno il simbolico, ma concreto contributo annuale , i famosi 25 euro pro capite.
Dove sono finiti i (pochi) giovani rivoluzionari di questo territorio? Dove è la società civile? E´ stato detto che si nasce incendiari e si muore pompieri, e quindi non sorprende verificare l´appiattimento verso il potere [da chiunque rappresentato] che si traduce, in termini spicci, in qualche incarico per qualche professionista che di proprio arranca ed allora bussa alle casse comunali o leggere le determine di pagamento in favore di questo o quello. Eppure solo qualche mese fa proprio nell´impianto di Sparanise un pericoloso incendio, neutralizzato dalla specializzazione delle squadre di sicurezza, ha dimostrato la pericolosità dell´istallazione.
Come non segnalare una altra scorciatoia trovata per evadere le risposte alle domande sopra proposte: quella di addossare la responsabilità alle precedenti amministrazioni. Tutte accomunate, in un tentativo che è stato buono per una campagna elettorale ma crediamo non sarà uguale anche per quelle future, nella responsabilità della costruzione dell´impianto.
La verità è diversa. In passato la popolazione ha combattuto contro la centrale termoelettrica. Si è trattato di un movimento fatto di tante persone, di un vescovo, di associazioni e di movimenti anche tra di loro diversi. La storia di ognuno di noi testimonia le posizioni assunte in quegli anni, quella stessa storia però racconta anche di altre figure che all´epoca decisero di sostenere l´impianto. Esistevano anche posizioni di chi, in buona fede, credeva nella possibilità di sviluppo del territorio alimentata dalla presenza dell´impianto. Tuttavia all´epoca a favore dell´impianto si mosse anche una forte campagna mediatica, sponsorizzata, con poca buona fede, direttamente dalla società costruttrice dell´impianto, che comprava intere paginate dei giornali locali, che elargiva soldi a tutte le associazioni del territorio, società sportive comprese.
In tanti hanno proprio mangiato con quelle risorse economiche. Non credo sia positivo per quelli che oggi dimenticano le loro azioni in quegli anni proseguire in questo tentativo per due ordine di ragioni. La prima di semplice verità. Esistono i documenti che mostrati possono facilmente ricordare il passato a coloro che oggi lo rinnegano. Inoltre oggi , ed ancora di più domani, non si potrà sempre invocare il passato per evitare di rispondere del proprio operato. Sono passati due anni , ed in questa materia, come per il resto dell´azione amministrativa la gente attende i fatti e non le chiacchiere. I fatti si chiamano opere, dati, risultati, lavoro, opportunità.