Aggiornamento - Appalto per le fogne: processo per imprenditrice e dirigenti. Rinviati a giudizio Ranucci, Cerullo e Manica: sono accusati di falso ed abuso d'uffici
04-03-2020 19:31 - Diritto
Sparanise (Attilio Nettuno ) Sarà processo per l'imprenditrice Stefania Ranucci, titolare della Diemme Costruzioni, e due dirigenti del Comune di Sparanise: Angelo Manica di Falciano del Massico, ed Antonio Cerullo, quest'ultimo subentrato al primo.
E' stata questa la decisione del gup Sergio Enea del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ha disposto il rinvio a giudizio per i tre indagati che dovranno presentarsi dinanzi alla prima sezione Collegio A del foro sammaritano per l'udienza fissata all'inizio di giugno. I tre imputati sono accusati di falso (l'imprenditrice) ed abuso d'ufficio (i tecnici comunali) per la vicenda della realizzazione di un nuovo tratto del sistema fognario in via Capodimonte a Sparanise. Secondo l'accusa Ranucci, tramite autocertificazione, avrebbe attestato di avere i requisiti per l'affidamento, in particolare di essere in possesso del Durc.
Fu un consigliere comunale di opposizione, Antonio Merola (costituitosi parte civile con l'avvocato Salvatore Piccolo vista l'inerzia dell'amministrazione), a far notare come gli obblighi previdenziali certificati non fossero veritieri. L'esponente del consiglio comunale prima scrisse una lettera al segretario comunale poi denunciò formalmente le presunte irregolarità alla Procura.
Dagli accertamenti emerse come il Durc fosse stato richiesto solo dopo la domanda di partecipazione andando questo a costituire una causa ostativa all'affidamento della gara. I due dirigenti, secondo l'accusa, avrebbero colpevolmente affidato l'appalto (Manica) e stipulato il contratto (Cerullo). Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Claudio Romagnoli, Salvatore e Carlo Zannini e Vairo.
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