40 anni. Metà del viaggio.
18-09-2013 00:42 - Cronaca
Oggi compio 40 anni. Sono tanti o sono pochi non saprei dire. Eppure proprio pensando alla cifra tonda mi rimbombano nelle orecchie i versi del sommo poeta: "Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita." Forse l´immagine più corretta per questi 40 anni è proprio quella di ritrovarsi nel mezzo del cammino della vita. A metà di questo fantastico viaggio che è l´umana esistenza. Dovrei quindi raccontare cosa è stato questa prima parte del viaggio. Potrei dire tante cose, ma credo sia giusto dirne poche. Mi sforzerò di dire le cose essenziali e che possono interessare l´affezionata mezza dozzina di utenti che da circa un decennio seguono questo sito nelle sue varie evoluzioni. Alla fine dello scritto trarremo, insieme, le conclusioni.
In questa prima parte del viaggio ho coltivato alcune grandi passioni , che all´origine erano solo dei sogni. Qualcuno si è realizzato, altri non sono riuscito a concretizzare, almeno per adesso. I sogni divenuti realtà li ho però rincorsi giorno per giorno con grande tenacia, senza perdermi mai d´animo. Qualche altro sogno che credevo di avere afferrato ben saldo tra le mani, mi è sfuggito, forse non era importante o non valeva molto. Dipende.
Da bambino, forse senza neppure sapere cosa significasse realmente, quando mi domandavano cosa volessi fare da grande rispondevo senza esitazione: l´Avvocato. Così da adolescente passavo ore intere a guardare i telefilm americani che raccontavano le gesta di mirabolanti avvocati che risolvevano intricati casi. L´imputato veniva sempre assolto grazie alle indagini di Perry Mason.
Intrapresi studi specifici per realizzare il sogno di diventare avvocato e dopo la lauera, raggiunta in giovanissima età, ho iniziato davvero a fare l´Avvocato. Non ho provato altro, concorsi pubblici o altre esperienze lavorative. Subito in uno studio legale per la pratica e poi da solo con un piccolo studio nel mio paese. Oggi ho raggiunto il massimo traguardo possibile che è quello di poter patrocinare innanzi alla Corte Suprema di Cassazione. In questi anni ho difeso davanti ad ogni giurisdizione o come si dice in gergo "curia", tanto davanti alla magistratura onoraria quanto in Corte d´assise. Ho patrocinato processi in diversi Tribunali d´Italia e qualche volta ho anche trattato qualche caso di competenza di Tribunali esteri.
Quando ho iniziato la professione esistevano ancora le Preture circondariali ed il primo gradino era rappresentato dall´essere praticante procuratore legale.
I computer ancora non esistevano ed anche per scrivere atti legali ci si affidava a macchine da scrivere più o meno moderne.
Nei Tribunali l´informatica era un vocabolo che equivaleva alla conquista del pianeta Marte, prima o poi l´umanità vi metterà piede , ma nessuno può dire quando. Esistevano i registri di cancelleria per rintracciare fascicoli processuali e consultare le udienze. Le ricerche giurisprudenziali erano affidate a massicci libroni (i repertori di giurisprudenza) che avevano un prezzo elevato e per la consultazione richiedevano molta pratica e tanto tempo.
Oggi tutto è cambiato. Seppure un qualsiasi processo, civile o penale, ha una durata sempre maggiore rispetto al passato. Anche la professione ha subito un notevole mutamento e mi sembra che ormai la figura dell´avvocato capace anche di avere una funzione sociale stia per essere sostituita da un imprenditore che offre servizi avvalendosi di strumenti moderni e sbrigativi privilegiando sempre di più il profitto rispetto al rapporto umano con il cliente. Tempo addietro valeva la regola del passaparola quando il giudizio positivo di un cliente soddisfatto valeva più di qualsiasi gadget o spot pubblicitario.
Da ragazzino ho anche coltivato la passione per la politica. Ho scritto politica con la lettera minuscola, perché oggi il termine ha assunto una valenza negativa e scriverlo con la lettera maiuscola è un esercizio retorico di facile abuso, ma mi riferisco comunque all´arte di comprendere i bisogni di una determinata comunità e di interpretarli nel miglior modo possibile avendo riguardo al bene collettivo piuttosto che a quello particolare , peggio ancora personale. Questo modo di intendere la politica comporta che, dovendo tracciare un saldo, il risultato è sempre in perdita. Ci si rimette sia in termini economici che in termini di energie psico-fisiche. Perché mai allora mi sono impegnato in politica?
Sempre da ragazzino , a scuola, qualcuno mi propose di fare il capoclasse. Venni eletto e sono sempre stato rappresentante degli studenti tanto al liceo quanto all´università. Ogni volta che mi sono presentato alle elezioni comunali del mio paese sono sempre stato eletto, con buoni consensi elettorali. Ho ancora negli occhi le campagne elettorali comunali, che sono di un impegno totale. Il ricordo migliore è di quelle persone, e non sono poche, che mi hanno sempre sostenuto ed hanno creduto in me. Proprio il pensiero di questi amici mi consente di avere le giuste motivazioni per riuscire a fare ancora oggi tanti sacrifici per garantire in consiglio comunale una presenza sempre preparata sia quando è capitato di amministrare che quando si è trattato di fare opposizione. Anche in questo caso potrei raccontare tanti episodi di affetto e di stima che ho ricevuto in tutti questi anni di impegno per gli altri. Di contro potrei raccontare anche episodi di pura malvagità spesso eseguiti da meschine figure animate da tanta invidia. Sarebbe un lungo elenco. Allora racconto solo un episodio che credo possa esemplificare per bene dove trovo le motivazioni per dedicarmi, con saldo economico fortemente negativo, a questa attività piuttosto che praticare passatempi meno impegnativi come pure fanno diversi miei amici.
Ad ogni elezione ho un mio elettorale particolarmente affezionato che appena apprende della mia candidatura viene a prendersi qualche manifesto. Si tratta di una persona avanti negli anni, ma Iddio gli darà ancora lunga vita, che tempo addietro difesi con successo in una controversia giudiziaria.
Di fronte casa sua esiste una bacheca dove si affiggono manifesti. Il mio amico, di sua spontanea volontà. attacca il mio manifesto all´inizio della campagna elettorale e per tutta la durata delle elezioni strappa i manifesti che gli attacchini degli altri candidati attaccano sul mio manifesto, naturalmente in quella sola bacheca posta di fronte alla propria abitazione.
Nelle ultime elezioni con l´avvicinarsi della data di voto il mio elettore ha intensificato gli sforzi finchè l´ultimo giorno, ormai esausto per aver strappato tantissimi manifesti attaccati sopra quello con il mio faccione, ebbe ad esclamare nella strada ad alta voce:" azzecate pure, che tanto l´avvocato già sta sopra al Comune". Così fu e le elezioni furono vinte e per mero caso mi è toccato l´incarico di assessore ai lavori pubblici, altrettanto casuale è stato che uno dei primi lavori durante il mio assessorato ha riguardato proprio la strada dove abita il mio amico. Strada ripavimentata con fogna ed illuminazione pubblica nuova. Anche in questo caso mi è stato raccontato (perché questo cose non viene a raccontarmele il mio elettorale, ma le apprendo dai vicini) che il mio elettore ebbe ad esclamare a lavori completati, per altro in breve tempo, " Mo si che ci si vede di sera!".
Forse è un racconto insignificante, ma non per me ed è per questi amici che ancora combatto e mi impegno per la nostra Sparanise.
Poi esistono ancora altri aspetti della mia vita da analizzare e verificare adesso che sono arrivato nel mezzo del cammino. Guardando indietro spesso mi chiedo se ho fatto tutto bene e se ho compiuto degli errori. La risposta che mi do è affermativa. Ho fatto diversi errori, seppure non ho mai fatto male ad alcuno. Qualche errore potevo anche evitarlo, magari con maggiore riflessione, certamente quando ho sbagliato ho sempre pagato un conto molto salato. Tuttavia dagli errori ho sempre tratto degli insegnamenti, perché in fondo nessuno è perfetto ed io non ho mai neppure aspirato alla perfezione, semmai tengo alla precisione, che è cosa diversa.
Devo anche dire che ho subito diverse cattiverie e la mia reazione non è stata mai proporzionale al danno subito. In genere concedo sempre una prova di appello a chiunque. Credo nella seconda possibilità. Credo anche che la seconda possibilità vada concessa a chiunque, anche al peggiore dei delinquenti. Certo a volte alle cattiverie, soprattutto a quelle gratuite, ho reagito, seppure con il mio stile che è frutto di anni di studio e di tanta cultura accumulata. Di aver reagito mi sono pentito, avrei dovuto perdonare subito.
Probabilmente, in questi anni passati sempre in trincea tra professione e politica, ho collezionato dei nemici. Comprendo anche questo, ma devo dire che ho anche ed ancora tanti amici che valgono molto di più di quei pochi ostinati nemici.
Proprio agli amici, alcuni li conservo da quando avevo pochi anni di vita, che in questi anni hanno saputo ascoltarmi,capirmi, comprendermi e stimarmi va il mio grazie sincero. Senza di loro questi anni sarebbero stati diversi. Come pure mi preme ricordare coloro che sono volati via , lassù nell´alto dei cieli, e che sono certo stanno pensando a questa mia ricorrenza di compleanno tonda tonda. Avremmo potuto spegnere le candeline delle torta insieme, ma il grande Signore ha deciso che servivano in quel mondo di verità. Pazienza, prima o poi ci rincontreremo anche nell´altro mondo e forse commenteremo i prossimi quarant´anni chè i primi sono già andati.
Infine, la mia vita privatissima, le mie cose. Quelle, appunto, sono private e non possono essere divulgate perché altrimenti diventerebbero di dominio pubblico e perderebbero significato, ma pure hanno avuto la loro decisiva importanza e sono degne di essere menzionate.
Questo è in conclusione la prima metà del viaggio e spero tanto di non aver deluso quella mezza dozzina di lettori che ancora, nonostante ormai ho 40 anni, si ostinano a leggere questi miei scritti che pure, assicuro, sono stati vergati nella massima serenità e con la massima ponderazione. Grazie di cuore a tutti voi che essendo arrivati fino alla fine di questo scritto avete dimostrato un qualche affetto dovuto alla ricorrenza del mio 40esimo compleanno.
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita." Forse l´immagine più corretta per questi 40 anni è proprio quella di ritrovarsi nel mezzo del cammino della vita. A metà di questo fantastico viaggio che è l´umana esistenza. Dovrei quindi raccontare cosa è stato questa prima parte del viaggio. Potrei dire tante cose, ma credo sia giusto dirne poche. Mi sforzerò di dire le cose essenziali e che possono interessare l´affezionata mezza dozzina di utenti che da circa un decennio seguono questo sito nelle sue varie evoluzioni. Alla fine dello scritto trarremo, insieme, le conclusioni.
In questa prima parte del viaggio ho coltivato alcune grandi passioni , che all´origine erano solo dei sogni. Qualcuno si è realizzato, altri non sono riuscito a concretizzare, almeno per adesso. I sogni divenuti realtà li ho però rincorsi giorno per giorno con grande tenacia, senza perdermi mai d´animo. Qualche altro sogno che credevo di avere afferrato ben saldo tra le mani, mi è sfuggito, forse non era importante o non valeva molto. Dipende.
Da bambino, forse senza neppure sapere cosa significasse realmente, quando mi domandavano cosa volessi fare da grande rispondevo senza esitazione: l´Avvocato. Così da adolescente passavo ore intere a guardare i telefilm americani che raccontavano le gesta di mirabolanti avvocati che risolvevano intricati casi. L´imputato veniva sempre assolto grazie alle indagini di Perry Mason.
Intrapresi studi specifici per realizzare il sogno di diventare avvocato e dopo la lauera, raggiunta in giovanissima età, ho iniziato davvero a fare l´Avvocato. Non ho provato altro, concorsi pubblici o altre esperienze lavorative. Subito in uno studio legale per la pratica e poi da solo con un piccolo studio nel mio paese. Oggi ho raggiunto il massimo traguardo possibile che è quello di poter patrocinare innanzi alla Corte Suprema di Cassazione. In questi anni ho difeso davanti ad ogni giurisdizione o come si dice in gergo "curia", tanto davanti alla magistratura onoraria quanto in Corte d´assise. Ho patrocinato processi in diversi Tribunali d´Italia e qualche volta ho anche trattato qualche caso di competenza di Tribunali esteri.
Quando ho iniziato la professione esistevano ancora le Preture circondariali ed il primo gradino era rappresentato dall´essere praticante procuratore legale.
I computer ancora non esistevano ed anche per scrivere atti legali ci si affidava a macchine da scrivere più o meno moderne.
Nei Tribunali l´informatica era un vocabolo che equivaleva alla conquista del pianeta Marte, prima o poi l´umanità vi metterà piede , ma nessuno può dire quando. Esistevano i registri di cancelleria per rintracciare fascicoli processuali e consultare le udienze. Le ricerche giurisprudenziali erano affidate a massicci libroni (i repertori di giurisprudenza) che avevano un prezzo elevato e per la consultazione richiedevano molta pratica e tanto tempo.
Oggi tutto è cambiato. Seppure un qualsiasi processo, civile o penale, ha una durata sempre maggiore rispetto al passato. Anche la professione ha subito un notevole mutamento e mi sembra che ormai la figura dell´avvocato capace anche di avere una funzione sociale stia per essere sostituita da un imprenditore che offre servizi avvalendosi di strumenti moderni e sbrigativi privilegiando sempre di più il profitto rispetto al rapporto umano con il cliente. Tempo addietro valeva la regola del passaparola quando il giudizio positivo di un cliente soddisfatto valeva più di qualsiasi gadget o spot pubblicitario.
Da ragazzino ho anche coltivato la passione per la politica. Ho scritto politica con la lettera minuscola, perché oggi il termine ha assunto una valenza negativa e scriverlo con la lettera maiuscola è un esercizio retorico di facile abuso, ma mi riferisco comunque all´arte di comprendere i bisogni di una determinata comunità e di interpretarli nel miglior modo possibile avendo riguardo al bene collettivo piuttosto che a quello particolare , peggio ancora personale. Questo modo di intendere la politica comporta che, dovendo tracciare un saldo, il risultato è sempre in perdita. Ci si rimette sia in termini economici che in termini di energie psico-fisiche. Perché mai allora mi sono impegnato in politica?
Sempre da ragazzino , a scuola, qualcuno mi propose di fare il capoclasse. Venni eletto e sono sempre stato rappresentante degli studenti tanto al liceo quanto all´università. Ogni volta che mi sono presentato alle elezioni comunali del mio paese sono sempre stato eletto, con buoni consensi elettorali. Ho ancora negli occhi le campagne elettorali comunali, che sono di un impegno totale. Il ricordo migliore è di quelle persone, e non sono poche, che mi hanno sempre sostenuto ed hanno creduto in me. Proprio il pensiero di questi amici mi consente di avere le giuste motivazioni per riuscire a fare ancora oggi tanti sacrifici per garantire in consiglio comunale una presenza sempre preparata sia quando è capitato di amministrare che quando si è trattato di fare opposizione. Anche in questo caso potrei raccontare tanti episodi di affetto e di stima che ho ricevuto in tutti questi anni di impegno per gli altri. Di contro potrei raccontare anche episodi di pura malvagità spesso eseguiti da meschine figure animate da tanta invidia. Sarebbe un lungo elenco. Allora racconto solo un episodio che credo possa esemplificare per bene dove trovo le motivazioni per dedicarmi, con saldo economico fortemente negativo, a questa attività piuttosto che praticare passatempi meno impegnativi come pure fanno diversi miei amici.
Ad ogni elezione ho un mio elettorale particolarmente affezionato che appena apprende della mia candidatura viene a prendersi qualche manifesto. Si tratta di una persona avanti negli anni, ma Iddio gli darà ancora lunga vita, che tempo addietro difesi con successo in una controversia giudiziaria.
Di fronte casa sua esiste una bacheca dove si affiggono manifesti. Il mio amico, di sua spontanea volontà. attacca il mio manifesto all´inizio della campagna elettorale e per tutta la durata delle elezioni strappa i manifesti che gli attacchini degli altri candidati attaccano sul mio manifesto, naturalmente in quella sola bacheca posta di fronte alla propria abitazione.
Nelle ultime elezioni con l´avvicinarsi della data di voto il mio elettore ha intensificato gli sforzi finchè l´ultimo giorno, ormai esausto per aver strappato tantissimi manifesti attaccati sopra quello con il mio faccione, ebbe ad esclamare nella strada ad alta voce:" azzecate pure, che tanto l´avvocato già sta sopra al Comune". Così fu e le elezioni furono vinte e per mero caso mi è toccato l´incarico di assessore ai lavori pubblici, altrettanto casuale è stato che uno dei primi lavori durante il mio assessorato ha riguardato proprio la strada dove abita il mio amico. Strada ripavimentata con fogna ed illuminazione pubblica nuova. Anche in questo caso mi è stato raccontato (perché questo cose non viene a raccontarmele il mio elettorale, ma le apprendo dai vicini) che il mio elettore ebbe ad esclamare a lavori completati, per altro in breve tempo, " Mo si che ci si vede di sera!".
Forse è un racconto insignificante, ma non per me ed è per questi amici che ancora combatto e mi impegno per la nostra Sparanise.
Poi esistono ancora altri aspetti della mia vita da analizzare e verificare adesso che sono arrivato nel mezzo del cammino. Guardando indietro spesso mi chiedo se ho fatto tutto bene e se ho compiuto degli errori. La risposta che mi do è affermativa. Ho fatto diversi errori, seppure non ho mai fatto male ad alcuno. Qualche errore potevo anche evitarlo, magari con maggiore riflessione, certamente quando ho sbagliato ho sempre pagato un conto molto salato. Tuttavia dagli errori ho sempre tratto degli insegnamenti, perché in fondo nessuno è perfetto ed io non ho mai neppure aspirato alla perfezione, semmai tengo alla precisione, che è cosa diversa.
Devo anche dire che ho subito diverse cattiverie e la mia reazione non è stata mai proporzionale al danno subito. In genere concedo sempre una prova di appello a chiunque. Credo nella seconda possibilità. Credo anche che la seconda possibilità vada concessa a chiunque, anche al peggiore dei delinquenti. Certo a volte alle cattiverie, soprattutto a quelle gratuite, ho reagito, seppure con il mio stile che è frutto di anni di studio e di tanta cultura accumulata. Di aver reagito mi sono pentito, avrei dovuto perdonare subito.
Probabilmente, in questi anni passati sempre in trincea tra professione e politica, ho collezionato dei nemici. Comprendo anche questo, ma devo dire che ho anche ed ancora tanti amici che valgono molto di più di quei pochi ostinati nemici.
Proprio agli amici, alcuni li conservo da quando avevo pochi anni di vita, che in questi anni hanno saputo ascoltarmi,capirmi, comprendermi e stimarmi va il mio grazie sincero. Senza di loro questi anni sarebbero stati diversi. Come pure mi preme ricordare coloro che sono volati via , lassù nell´alto dei cieli, e che sono certo stanno pensando a questa mia ricorrenza di compleanno tonda tonda. Avremmo potuto spegnere le candeline delle torta insieme, ma il grande Signore ha deciso che servivano in quel mondo di verità. Pazienza, prima o poi ci rincontreremo anche nell´altro mondo e forse commenteremo i prossimi quarant´anni chè i primi sono già andati.
Infine, la mia vita privatissima, le mie cose. Quelle, appunto, sono private e non possono essere divulgate perché altrimenti diventerebbero di dominio pubblico e perderebbero significato, ma pure hanno avuto la loro decisiva importanza e sono degne di essere menzionate.
Questo è in conclusione la prima metà del viaggio e spero tanto di non aver deluso quella mezza dozzina di lettori che ancora, nonostante ormai ho 40 anni, si ostinano a leggere questi miei scritti che pure, assicuro, sono stati vergati nella massima serenità e con la massima ponderazione. Grazie di cuore a tutti voi che essendo arrivati fino alla fine di questo scritto avete dimostrato un qualche affetto dovuto alla ricorrenza del mio 40esimo compleanno.