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Roberto Saviano :per "non diventare un medioevo come è accaduto al rinascimento napoletano."

28-05-2011 10:43 - Cronaca

Pesante e necessario affondo dello scrittore casertano Roberto Saviano, particolarmente apprezzato dall´Avv. Salvatore Piccolo proprietario di questo sito per il suo impegno per il nostro territorio contro il malaffare e per la legalità (è riduttivo dire solo "contro la camorra"), in un editoriale pubblicato su Repubblica il 26 maggio 2011 in vista dei ballottaggi per il sindaco di Napoli. Il grande Saviano prende posizione sui ballottaggi a Napoli, chi vuole conoscere "l´endorsement" potrà leggere il quotidiano, ma nell´editoriale analizza quello che è accaduto in questi lunghi anni nel nostro territorio. In particolare testualmente scrive Saviano : Ma qualunque sarà il risultato dei ballottaggi la sensazione è che si stia rompendo quella che per il potere è sempre stata garanzia di sopravvivenza, proliferazione e continuità: la distanza tra i cittadini e la politica. Se la politica cessa di essere una dimensione a cui ci si avvicina solo per ricevere favori, la dinamica di persuasione o di acquisto del voto diviene più complicata, svenderlo diventa più difficile. Sta tramontando una fase, quella che ha visto Nicola Cosentino protagonista assoluto della politica campana in coabitazione con Bassolino, quella in cui l´unico colore che conta in politica è il colore del denaro". Spiega poi lo scrittore " Sono convinto che il destino elettorale di questo paese si stia determinando nel ballottaggio di Napoli, forse addirittura più che a Milano. So che può sembrare retorica meridionalista, ma l´inquinamento del sistema politico-economico e spesso criminale a Sud ha, e ha avuto, conseguenze sull´intero paese. Il voto di scambio è un rischio enorme e la vicenda delle primarie infiltrate è il più drammatico dei precedenti. Spero davvero che questo cambiamento possa segnare anche la fine del sistema che ha governato Napoli nell´ultimo decennio, un sistema fatto di prebende, consulenze, progetti culturali sempre più orientati non sui reali problemi, ma al mantenimento di una rete di consensi. Vale anche per il settore rifiuti, dove i gruppi bassoliniani hanno fatto incetta di voti e clientele.". .."Ma le mie parole e quelle di tutti coloro che hanno raccontato l´intreccio tra politica, camorra e imprenditoria criminale in Italia non sono mai state pronunciate "alle spalle", (non sono come la macchina del fango che lo stesso Cosentino avrebbe invece alimentato), ma al contrario si sono espresse apertamente, alla luce del sole. Per questo so di non essere l´unico a guardare alle prossime elezioni con grande apprensione e altrettanta speranza...." - "Speranza che possa iniziare un nuovo corso con la costanza, la fermezza, e soprattutto la vigilanza dei cittadini per non diventare un medioevo come è accaduto al "rinascimento napoletano". Infine conclude Roberto Saviano ."Napoli viene dal greco e significa "città nuova". Mai come ora occorre che per diventarlo, per diventare una città nuova, ritrovi il senso originario della parola polis, luogo in cui tutti gli abitanti "liberi" partecipano attivamente alla vita politica, luogo in cui per tutti i cittadini "liberi" valgono le stesse norme di diritto. Questo il sogno greco della cosa pubblica. Oggi spero che a Napoli sia un sogno possibile, realizzato da cittadini che dimostrano, invece, di "avere testa"." Da segnalare che immediata è arrivata la replica di Bassolino il quale ha annunciato a mezzo stampa che querelerà , seppur con una azione civile, lo scrittore.
Noi che siamo sostenitori di Roberto Saviano della prima ora crediamo che chiaramente la ragione sia tutta dalla parte di Saviano. Anzi vorremmo citare come esempio, come realizzazione, del connubio "anomalo" tra le due componenti politiche campane Bassolino e Cosentino, che hanno incarnato il potere nell´ultimo decennio in Campania, la Centrale Termoelettrica di Sparanise. E´ figlia di quel potere e venne realizzata contro il volere popolare e non è un caso che insieme agli esponenti locali dell´area cosentiniana all´inaugurazione era presente il delfino di Bassolino quel Cozzolino , oggi europarlamentare PD, che pure voleva fare il sindaco di Napoli con le primarie poi annullate per veri o presunti brogli. . Per Sparanise, riprendendo la metafora di Saviano, fu quello il punto massimo del medioevo ed il feudo di Sparanise venne assegnato dal monarca al più potente feudatario per farne quello che voleva. Neppure la Chiesa, con Mons. Tommasiello in campo con noi contro la centrale, fu in grado di evitare il saccheggio e la calata dei barbari. Fuori dalla metafora sulla centrale termoelettrica i cittadini di Sparanise attendono, ormai da troppo tempo, notizie dalla magistratura, nei confronti della quale nutrono pronfonda fiducia, sapendo che l´inchiesta è in fase ormai avanzata. Vedremo cosa accadrà.

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