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Questa terribile estate del 2016. Disastri e stragi in Italia ed in Francia

15-07-2016 20:08 - Diritto
La prima parte dell´estate dell´anno 2016 non può certamente essere ricordata come bella. Due tragedie hanno profondamente scosso l´animo e la sensibilità di coloro che pensano di poter vivere in un mondo di sviluppo e solidarietà.

Per noi meridionali vedere il disastro ferroviario in Puglia e la morte di decine di persone per uno scontro tra due treni in un tratto a binario unico è certamente una grave ferita. Ferita mortale se si considera che da ragazzi viaggiavamo anche noi con il treno per andare al liceo ed abbiamo fatto parte di quella schiera di persone superficialmente denominate " pendolari" che prendono il treno, quotidianamente, come unica forma di trasporto in un sud senza dubbio arretrato in termini di infrastrutture e di trasporti.

Oggi come allora i treni ed i tempi di percorrenza sono sempre gli stessi e guardando la nostra linea ferroviaria dobbiamo notare che il personale è ridotto al minimo, diminuito notevolmente rispetto a 25 anni fa, mentre la rete ferroviaria è uguale ed i convogli ridotti. Dalle nostre parti la linea ferroviaria è sempre stata a doppio binario ed è elettrificata da quando esiste l´elettricità di massa, ma anche in Campania esistono linee a binario unico e non interamente elettrificate. Sono tratte ferroviarie usate solo da pendolari. Questi i fatti. Non ci uniamo, tuttavia, al coro qualunquista di coloro che con facile demagogia hanno scritto di tutto e di più in questa terribile tragedia.

Le responsabilità penali saranno accertate , anche se sembrano tutte ascrivibili a colpa , seppure grave anche per le proporzioni del disastro. Per le responsabilità politiche evidenziamo che anche in quella zona diversi erano state le azioni , di protesta e legali , per evitare il raddoppio della rete ferroviaria ritenuta incompatibile con l´ambiente circostante , e può essere esatto anche il giudizio di chi, come il presidente dell´ANAC Raffaele Cantone, abbia messo in diretta relazione i ritardi infrastrutturali con la corruzione. Corruzione che non ha colore politico ed anzi spesso è rintracciata proprio in quelle forze politiche che sono state lontane dal potere, hanno appunto maggiore appetito.

Diverso il discorso per l´immane tragedia di ieri sera che pure ci ha visto trepidare per via di alcuni amici carissimi che sapevamo essere presenti a Nizza sui luoghi dell´attentato. Fortunatamente i nostri amici se la sono cavata. I morti, invece, sono – per ora – 84 e centinaia i feriti. Tutto lascia pensare ad un attacco terrorista di natura jihadista piuttosto che alla follia di un singolo comunque infervorato dalla dottrina della jihad. Non riusciamo a trovare una giustificazione di tanto terrore e dell´immensità di tragedie come queste. Non può esistere alcuna entità nel nome della quale compiere stragi di innocenti. Sicuramento non in nome di Dio.

Purtroppo non è la prima volta che succede. Proprio in Francia la follia terrorista si è già manifestata con la strage del teatro Bataclan e prima ancora con l´assalto terrorista alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo. Anche in altri paesi Europei il terrorismo di matrice islamica, negli anni, si è fatto sentire pesantemente come non ricordare le stragi in Spagna e quelle a Londra. In Italia fortunatamente non si sono registrati fenomeni di terrorismo jihadista. Negli anni sessanta i sapienti governi democristiani inaugurano una politica estera italiana filoaraba. Aldo Moro concluse una sorta di accordo con il mondo arabo-islamico-palestinese in base al quale il territorio italiano poteva essere utilizzato ed attraversato dai miliziani arabi anche con armi , ma il territorio italiano doveva essere esentato da attentati terroristici. Accordo che Francesco Cossiga negli ultimi anni di vita rivelò e denominò con il termine di "lodo Moro".

Il terrorismo arabo è sempre esistito , in passato aveva ad oggetto la lotta per la liberazione della Palestina, oggi ha natura forma ed obbiettivi completamente diversi. L´obbiettivo principale è la totale destabilizzazione del mondo occindentale, non apparendo verosimile sposare come obbiettivo la lotta religiosa o la guerra santa , traduzione letterale del termine Jihad.

La lotta santa – Jihad esiste dal medioevo quando nel mondo arabo, in luogo dell´affermazione di una civiltà di cultura e di pace pure possibile, esistente e conciliabile con i dettami religiosi dell´Islam, si pensi ai livelli di scienza raggiunti da quel mondo negli studi matematicio filosofici ( un nome su tutti da ricordare è quello del filosofo Averroè il cui nome arabo era Abū al-Walīd Muḥammad ibn Aḥmad Ibn Rušd) prevalse la lotta armata contro i cristiani accusati sostanzialmente di predominio sui territori arabi. Le crociate e le vicende di quegli anni sono tutte riconducibili a questi fenomeni piuttosto che uno scontro reale su vicende propriamente religiose.

Una lotta di religione ai tempi moderni non appare neppure teorizzabile. Il fanatismo esiste in ogni religione, esistono fanatici religiosi nella religione israelitica ed anche nella religione cattolica. Soprattutto nei confronti di persone deboli per motivi di bisogno economico è facile stabilire rapporti di soggezione che portano il fanatico, reso tale, a gesti impensabili. L´attacco suicida è l´esempio concreto.

Bisogna quindi comprendere cosa realmente esiste dietro questo terrore che è seminato nel mondo ormai dall´11 settembre 2001 e che utilizza ogni mezzo per spaventare e terrorizzare e che lascia sempre , ogni volta che avviene un nuovo attacco terroristico, dopo lo sgomento interrogativi in ordine alla concreta possibilità di realizzazione di attentati con proporzioni catastrofiche.

Il fine religioso probabilmente è soltanto uno strumento per introdurre il fanatismo e per creare ulteriore contrasto in un mondo che ha bisogno di divisioni per poter evolversi. Una sorta di necessità di divisione manichea della visione del mondo. D´altra parte nello stesso medioevo in cui è stata elaborata, nel mondo islamico, la teoria della jihad ovvero della guerra santa, veniva superata una corrente religiosa pure sviluppatasi tra il nord africa ed il vicino oriente che è appunto il Manicheismo, che proprio teorizzava la divisione del mondo per necessità.

Il vero problema è che questo terrorismo fanaticamente ispirato alla Jihad nessuno riesce bene a spiegare da dove realmente arriva e chi lo ispira. Diverse sono state le persone che hanno, nella iconografia mediatica occidentale, incarnato questo grande ispiratore , una sorta di vertice di una cupola mondiale. Khomeini, Saddam Hussein, Bin Laden etc. Con la morte , in alcuni casi romanzata all´americana, di questi diavoli viventi non sembra si sia fermato il fenomeno mondiale del jihadismo.


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