Ma davvero il Tribunale di Napoli Nord è negativo per la provincia di Caserta?
16-12-2012 12:15 - Diritto
La Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere conclude lunedì l´ennesima settimana di astensione dalle udienze degli avvocati. Astesione proclama in modo legittimo sia sotto il profilo formale che sostanziale.
I penalisti sammaritani della locale Camera Penale ritengono, infatti, che lo scorporo dalla giurisdizione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere del territorio dell´agro aversano corrispondente a quello di competenza dell´attuale sezione distaccata, per i procedimenti monocratici, sia dannoso per l´intera giurisdizione di Terra di lavoro.
Anticipiamo che chi scrive , pure impegnato in diversi processi in questa settimana, ha aderito all´astensione. Abbiamo sempre ritenuto che le decisioni della maggioranza dei colleghi debbano essere rispettate a prescindere da ogni singola convinzione. Tuttavia a questo punto sentiamo l´esigenza di esprimere un nostro personale dubbio. Ma siamo sicuri che questa riforma sia davvero negativa? Non potrebbe, in altre parole , essere considerata sotto altra luce la riforma legislativa?
A ben guardare il territorio dell´agro aversano è difforme dal resto del territorio provinciale sia sotto il profilo sociologico che sotto il profilo specifico delle abitudini criminali. Da sempre , per vari motivi anche di carattere storico, nell´agro aversano è nata ed è prosperata una criminalità organizzata terribile, ramificata e potente, meglio conosciuta con il nome di clan dei casalesi. Una mafia che ha di fatto inquinato tutto il territorio casertano e si è diffusa anche oltre regione.
Nella restante parte del territorio provinciale, oggi sotto la giurisdizione del Tribunale sammaritano, invece tali problematiche, pure esistenti in maniera notevole, non hanno avuto le stesse motivazioni. Rappresentano un fenomeno di importazione di provenienza proprio dall´agro aversano o dal territorio a nord di Napoli. Anche le cronache giudiziarie confermano tale ragionamento laddove si scopre che i clan presenti nel territorio dell´alto casertano sono impersonificati da soggetti non autoctoni. Anche sotto il profilo dell´efficacia dell´azione di contrasto alla criminalità il nuovo Tribunale di Napoli Nord che, con l´astensione dalle udienze, gli avvocati sammaritani vogliono avversare potrebbe raggiungere un grado di specializzazione migliore rispetto a quello oggi esistente che si occupa di importanti inchiesti di mafia accanto a fenomeni di criminalità comune peculiari del territorio casertano.
Il nuovo Tribunale di Napoli Nord comprenderò tutto quel territorio, a nord di Napoli appunto, oggi coperto, sempre per la competenza monocratica, dalle sezioni distaccate (soppresse) di Afragola, Frattamaggiore, Casoria, Marano, con l´aggiunta di Aversa. Territorio aversano direttamente confinante e vicino anche per vocazione economica e culturale con quello della zona a Nord di Napoli posta a base del nuovo Tribunale.
In fondo un Tribunale provinciale casertano liberato del carico rappresentato dal territorio dell´agro aversano potrebbe raggiungere livelli di efficienza migliori sia per la giustizia penale, ma soprattutto per l´esercizio della giustizia civile, spesso trascurata sopratutto quando di tratta delle agitazione forensi, che necessità di una conoscenza delle dinamiche socio-economiche del territorio rilevanti.
E´ noto che oggi, anche per il carico di lavoro dovuto all´utenza eccessiva, il Tribunale civile è intasato e le sentenze arrivano a distanza di lustri rispetto a quando la domanda di giustizia è divenuta necessaria, con il risultato che le pronucie definitive giungono quando ormai non sono più efficaci. Il carico giudiziario, sempre con l´occhio rivolto anche alla giustizia civile, del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere si aggraverà delle controversie oggi assegnate alle soppresse sezioni distaccata di Caserta, Marcianise, Carinola, Piedimonte Matese, con la conseguenza che una qualche misura di sfoltimento della giurisdizione appare necessaria.
Questi ed altri ragionamenti potrebbero spingere la classe forense sammaritana a ripensare le proprie priorità ed ad impegnarsi affinchè un Tribunale provinciale con sede nella storica cittadina sammaritana possa divenire strumento di buona giustizia, magari battendosi per ottenere strutture, soprattutto quella civile, valide ad essere considerate come Tribunale con strutture edilizie idonee e con mezzi e personale sufficiente. D´altra parte la magistratura sammaritana ha sempre dato prova di grande competenza e capacità, come pure l´avvocatura si è segnalata nel tempo per preparazione e presenza sul campo, entrambe potrebbero trovare giovamento da una collocazione giudiziaria alleggerita da un bacino di utenza inferiore.
I penalisti sammaritani della locale Camera Penale ritengono, infatti, che lo scorporo dalla giurisdizione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere del territorio dell´agro aversano corrispondente a quello di competenza dell´attuale sezione distaccata, per i procedimenti monocratici, sia dannoso per l´intera giurisdizione di Terra di lavoro.
Anticipiamo che chi scrive , pure impegnato in diversi processi in questa settimana, ha aderito all´astensione. Abbiamo sempre ritenuto che le decisioni della maggioranza dei colleghi debbano essere rispettate a prescindere da ogni singola convinzione. Tuttavia a questo punto sentiamo l´esigenza di esprimere un nostro personale dubbio. Ma siamo sicuri che questa riforma sia davvero negativa? Non potrebbe, in altre parole , essere considerata sotto altra luce la riforma legislativa?
A ben guardare il territorio dell´agro aversano è difforme dal resto del territorio provinciale sia sotto il profilo sociologico che sotto il profilo specifico delle abitudini criminali. Da sempre , per vari motivi anche di carattere storico, nell´agro aversano è nata ed è prosperata una criminalità organizzata terribile, ramificata e potente, meglio conosciuta con il nome di clan dei casalesi. Una mafia che ha di fatto inquinato tutto il territorio casertano e si è diffusa anche oltre regione.
Nella restante parte del territorio provinciale, oggi sotto la giurisdizione del Tribunale sammaritano, invece tali problematiche, pure esistenti in maniera notevole, non hanno avuto le stesse motivazioni. Rappresentano un fenomeno di importazione di provenienza proprio dall´agro aversano o dal territorio a nord di Napoli. Anche le cronache giudiziarie confermano tale ragionamento laddove si scopre che i clan presenti nel territorio dell´alto casertano sono impersonificati da soggetti non autoctoni. Anche sotto il profilo dell´efficacia dell´azione di contrasto alla criminalità il nuovo Tribunale di Napoli Nord che, con l´astensione dalle udienze, gli avvocati sammaritani vogliono avversare potrebbe raggiungere un grado di specializzazione migliore rispetto a quello oggi esistente che si occupa di importanti inchiesti di mafia accanto a fenomeni di criminalità comune peculiari del territorio casertano.
Il nuovo Tribunale di Napoli Nord comprenderò tutto quel territorio, a nord di Napoli appunto, oggi coperto, sempre per la competenza monocratica, dalle sezioni distaccate (soppresse) di Afragola, Frattamaggiore, Casoria, Marano, con l´aggiunta di Aversa. Territorio aversano direttamente confinante e vicino anche per vocazione economica e culturale con quello della zona a Nord di Napoli posta a base del nuovo Tribunale.
In fondo un Tribunale provinciale casertano liberato del carico rappresentato dal territorio dell´agro aversano potrebbe raggiungere livelli di efficienza migliori sia per la giustizia penale, ma soprattutto per l´esercizio della giustizia civile, spesso trascurata sopratutto quando di tratta delle agitazione forensi, che necessità di una conoscenza delle dinamiche socio-economiche del territorio rilevanti.
E´ noto che oggi, anche per il carico di lavoro dovuto all´utenza eccessiva, il Tribunale civile è intasato e le sentenze arrivano a distanza di lustri rispetto a quando la domanda di giustizia è divenuta necessaria, con il risultato che le pronucie definitive giungono quando ormai non sono più efficaci. Il carico giudiziario, sempre con l´occhio rivolto anche alla giustizia civile, del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere si aggraverà delle controversie oggi assegnate alle soppresse sezioni distaccata di Caserta, Marcianise, Carinola, Piedimonte Matese, con la conseguenza che una qualche misura di sfoltimento della giurisdizione appare necessaria.
Questi ed altri ragionamenti potrebbero spingere la classe forense sammaritana a ripensare le proprie priorità ed ad impegnarsi affinchè un Tribunale provinciale con sede nella storica cittadina sammaritana possa divenire strumento di buona giustizia, magari battendosi per ottenere strutture, soprattutto quella civile, valide ad essere considerate come Tribunale con strutture edilizie idonee e con mezzi e personale sufficiente. D´altra parte la magistratura sammaritana ha sempre dato prova di grande competenza e capacità, come pure l´avvocatura si è segnalata nel tempo per preparazione e presenza sul campo, entrambe potrebbero trovare giovamento da una collocazione giudiziaria alleggerita da un bacino di utenza inferiore.