In consiglio comunale , i consiglieri domandano, ma il sindaco non risponde.
26-03-2013 22:22 - Cronaca
una seduta del consiglio comunale di Sparanise
Poco tempo fa è terminato il consiglio comunale di Sparanise. Si è trattato di una seduta straordinaria, la prima di questo 2013, l´ultima volta che l´assise cittadina si è riunita risale al mese di novembre del 2012. All´ordine del giorno vi era l´approvazione di un regolamento comunale, sui controlli interni, per il quale era pervenuta agli uffici comunali, diffida da parte del Prefetto di Caserta poiché il regolamento si rendeva necessario in seguito ad una precisa novella legislativa.
Prima di passare all´esame del punto all´ordine del giorno il consigliere comunale Giancarlo Domenico Sorvillo, ormai in aperto contrasto con la maggioranza consiliare, ha preso la parola per leggere una interrogazione al sindaco che aveva in precedenza depositato al protocollo dell´Ente, risposta che il consigliere Sorvillo chiedeva fosse data dal sindaco, secondo il regolamento del consiglio comunale, nel corso della seduta di consiglio comunale. In particolare Sorvillo , che comunque ha chiesto di poter leggere l´interrogazione dopo averla illustrata, domandava di sapere come mai, dopo circa 30 anni, il Carnevale caleno non è stato festeggiato nel 2013, colpendo i commercianti che già avevano acquistato beni da destinare alla vendita. Inoltre Sorvillo, omonimo del sindaco anche in virtù di una lontana parentela, ha anche puntato il dito contro il sindaco per sapere come mai alla Pro-Loco di Sparanise che aveva organizzato il Carnevale nell´anno 2012 il Comune non avesse ancora rimborsato le spese sostenute nonostante che , ha precisato Sorvillo, la Pro-Loco avesse ottenuto , in una riunione con alcuni componenti della Giunta, la promessa di ricevere il rimborso delle somme necessarie direttamente dal vice-sindaco e da un altro assessore. Il sindaco non ha comunque inteso rispondere all´interrogazione.
Anche dai banchi dell´opposizione si sono levate proteste quando si è appreso che l´impegno preso dal vicesindaco aveva poi trovato conferma in un preciso atto amministrativo nel quale il Comune si impegnava a pagare alcune somme alla Pro-Loco per il Carnevale, ma i volontari dell´associazione locale, sembra, stiano ancora aspettando. In particolare Vitaliano Ferrara ha ricordato come alcune spese, inutili, come quella per lo "staffista" del sindaco-addetto stampa, poteva essere eliminata per saldare il debito contratto con la Pro-Loco.
Si è poi passati al punto all´ordine del giorno dove si è registrato l´intervento dell´Avv. Salvatore Piccolo (di Luigi) che ha criticato il testo del regolamento per alcune carenze come quella di non prevedere possibilità di controlli relativi ad enti partecipati dal Comune. Il legale ha anche ricordata che per esempio il Comune di Sparanise fa parte del Consorzio per lo Sviluppo Industriale ASI, ed ha diritto di rappresentanza nel consiglio generale di quel consorzio, ma non risulta che alcun esponente della comunità sparanisana sia stato mai designato. Perché? Ha domandato Piccolo, senza ottenere risposta. E´ stata poi la volta dell´altro consigliere comunale Avv. Salvatore Piccolo (fu Vincenzo) che ha duramente contestato al sindaco la mancanza di rispetto nei confronti del consiglio comunale e del pubblico presente da parte del sindaco che ormai da tempo non relaziona più al consiglio comunale le proposte oggetto di discussione, ma si limita ad una lettura dell´atto amministrativo sottoposto all´esame del consiglio.
Una serie di contestazioni, su diversi aspetti, alle quali nessuno , tra i componenti della maggioranza, ha saputo o voluto rispondere. In conclusione si è trattato di un consiglio comunale che ha visto soccombere la maggioranza, ammutolita dalle contestazioni dei consiglieri comunali di opposizione o che non si riconoscono più nella maggioranza. Una maggioranza consiliare ormai logora e priva di iniziativa politica, incapace di dare risposte non solo ai consiglieri comunali, ma alla popolazione che sta vivendo uno dei peggiori periodi dal dopo guerra a causa della grave crisi economica ed occupazionale. Forse l´immagine esemplificativa dello stato delle cose è proprio rappresentato da un sindaco, contestato dai consiglieri comunali, che insiste per rivendicare il proprio diritto alla semplice lettura degli atti, senza relazione illustrativa ed alla fine egli stesso è costretto ad ammettere che la vicenda forse è legata alle specifiche capacità personali.
Prima di passare all´esame del punto all´ordine del giorno il consigliere comunale Giancarlo Domenico Sorvillo, ormai in aperto contrasto con la maggioranza consiliare, ha preso la parola per leggere una interrogazione al sindaco che aveva in precedenza depositato al protocollo dell´Ente, risposta che il consigliere Sorvillo chiedeva fosse data dal sindaco, secondo il regolamento del consiglio comunale, nel corso della seduta di consiglio comunale. In particolare Sorvillo , che comunque ha chiesto di poter leggere l´interrogazione dopo averla illustrata, domandava di sapere come mai, dopo circa 30 anni, il Carnevale caleno non è stato festeggiato nel 2013, colpendo i commercianti che già avevano acquistato beni da destinare alla vendita. Inoltre Sorvillo, omonimo del sindaco anche in virtù di una lontana parentela, ha anche puntato il dito contro il sindaco per sapere come mai alla Pro-Loco di Sparanise che aveva organizzato il Carnevale nell´anno 2012 il Comune non avesse ancora rimborsato le spese sostenute nonostante che , ha precisato Sorvillo, la Pro-Loco avesse ottenuto , in una riunione con alcuni componenti della Giunta, la promessa di ricevere il rimborso delle somme necessarie direttamente dal vice-sindaco e da un altro assessore. Il sindaco non ha comunque inteso rispondere all´interrogazione.
Anche dai banchi dell´opposizione si sono levate proteste quando si è appreso che l´impegno preso dal vicesindaco aveva poi trovato conferma in un preciso atto amministrativo nel quale il Comune si impegnava a pagare alcune somme alla Pro-Loco per il Carnevale, ma i volontari dell´associazione locale, sembra, stiano ancora aspettando. In particolare Vitaliano Ferrara ha ricordato come alcune spese, inutili, come quella per lo "staffista" del sindaco-addetto stampa, poteva essere eliminata per saldare il debito contratto con la Pro-Loco.
Si è poi passati al punto all´ordine del giorno dove si è registrato l´intervento dell´Avv. Salvatore Piccolo (di Luigi) che ha criticato il testo del regolamento per alcune carenze come quella di non prevedere possibilità di controlli relativi ad enti partecipati dal Comune. Il legale ha anche ricordata che per esempio il Comune di Sparanise fa parte del Consorzio per lo Sviluppo Industriale ASI, ed ha diritto di rappresentanza nel consiglio generale di quel consorzio, ma non risulta che alcun esponente della comunità sparanisana sia stato mai designato. Perché? Ha domandato Piccolo, senza ottenere risposta. E´ stata poi la volta dell´altro consigliere comunale Avv. Salvatore Piccolo (fu Vincenzo) che ha duramente contestato al sindaco la mancanza di rispetto nei confronti del consiglio comunale e del pubblico presente da parte del sindaco che ormai da tempo non relaziona più al consiglio comunale le proposte oggetto di discussione, ma si limita ad una lettura dell´atto amministrativo sottoposto all´esame del consiglio.
Una serie di contestazioni, su diversi aspetti, alle quali nessuno , tra i componenti della maggioranza, ha saputo o voluto rispondere. In conclusione si è trattato di un consiglio comunale che ha visto soccombere la maggioranza, ammutolita dalle contestazioni dei consiglieri comunali di opposizione o che non si riconoscono più nella maggioranza. Una maggioranza consiliare ormai logora e priva di iniziativa politica, incapace di dare risposte non solo ai consiglieri comunali, ma alla popolazione che sta vivendo uno dei peggiori periodi dal dopo guerra a causa della grave crisi economica ed occupazionale. Forse l´immagine esemplificativa dello stato delle cose è proprio rappresentato da un sindaco, contestato dai consiglieri comunali, che insiste per rivendicare il proprio diritto alla semplice lettura degli atti, senza relazione illustrativa ed alla fine egli stesso è costretto ad ammettere che la vicenda forse è legata alle specifiche capacità personali.