Il sindaco infermiere conferma l'aggressione in tribunale
13-02-2023 18:34 - Cronaca
l sindaco infermiere Tommaso Barbato conferma le accuse nei confronti di Gennaro ed Assunta R. accusati di aver aggredito un'infermiera all'ospedale Moscati di Aversa in quanto pretendevano che un loro familiare venisse trattato in codice rosso.
Il processo si è celebrato nei giorni scorsi a Napoli Nord ed ha registrato un cambio del giudice con il fascicolo passato nelle mani del giudice Ilaria Chiocca. Nel corso dell'udienza è stato ascoltato proprio Barbato, sindaco di Teverola ed infermiere proprio al Moscati di Aversa, che era in servizio la sera in cui si verificò l'aggressione da parte dei due imputati, cognato e moglie del paziente da soccorrere. Barbato ha sostanzialmente confermato l'aggressione e la ricostruzione della procura. Si torna in aula a fine marzo.
Secondo quanto emerso in aula, i due lamentavano che il loro congiunto venisse trattato in codice rosso mentre gli era stato assegnato un grado più basso di priorità. Così prima proferirono minacce ai danni dell'operatrice sanitaria: "Spacco tutto e ti spacco la testa". Minacce pronunciate anche alla presenza delle forze dell'ordine: "Ti ammazzo". Poi avrebbero spintonato la professionista che si chiuse una mano in una porta del triage procurandosi lesioni giudicate guaribili in 7 giorni.
L'infermiera si è costituita con l'avvocato Salvatore Piccolo mentre i due imputati sono assistiti dagli avvocati Stefania D'Onofrio e Marianna Salierno.
Il processo si è celebrato nei giorni scorsi a Napoli Nord ed ha registrato un cambio del giudice con il fascicolo passato nelle mani del giudice Ilaria Chiocca. Nel corso dell'udienza è stato ascoltato proprio Barbato, sindaco di Teverola ed infermiere proprio al Moscati di Aversa, che era in servizio la sera in cui si verificò l'aggressione da parte dei due imputati, cognato e moglie del paziente da soccorrere. Barbato ha sostanzialmente confermato l'aggressione e la ricostruzione della procura. Si torna in aula a fine marzo.
Secondo quanto emerso in aula, i due lamentavano che il loro congiunto venisse trattato in codice rosso mentre gli era stato assegnato un grado più basso di priorità. Così prima proferirono minacce ai danni dell'operatrice sanitaria: "Spacco tutto e ti spacco la testa". Minacce pronunciate anche alla presenza delle forze dell'ordine: "Ti ammazzo". Poi avrebbero spintonato la professionista che si chiuse una mano in una porta del triage procurandosi lesioni giudicate guaribili in 7 giorni.
L'infermiera si è costituita con l'avvocato Salvatore Piccolo mentre i due imputati sono assistiti dagli avvocati Stefania D'Onofrio e Marianna Salierno.